Il Tribunale dà ragione al poliziotto ferito nella caccia a Provenzano: “Vittima del dovere”
Sentenza storica: lo Stato dovrà risarcire il funzionario
Il Tribunale del lavoro di Aosta ha riconosciuto lo status di vittima del dovere a un funzionario di polizia gravemente ferito durante una delicata operazione investigativa finalizzata alla cattura del superlatitante Bernardo Provenzano. Il Ministero dell’Interno, che in un primo momento aveva classificato l’evento come un “semplice incidente in itinere”, è stato condannato a erogare circa 150mila euro al ricorrente, oltre a tutti i benefici di legge.
Infortunio riconosciuto come evento lesivo in attività di servizio
Il giudice ha riconosciuto la natura ad alto rischio dell’intervento investigativo, chiarendo che si trattava di una missione pienamente connessa alla tutela dello Stato. L’incidente ha provocato un’invalidità permanente del 49%, elemento determinante per la decisione. La sentenza ha inoltre disposto l’inserimento del funzionario negli elenchi ufficiali delle vittime del dovere, aprendo così la strada all’accesso a misure di sostegno previste dalla normativa vigente.
I benefici previsti per le vittime del dovere
Il riconoscimento ottenuto dà diritto a un pacchetto di benefici economici e assistenziali stabiliti dalla legge. Tra questi figurano:
- Esenzione totale dal ticket sanitario
- Speciale assegno vitalizio
- Speciale elargizione una tantum
- Rivalutazione economica dell’indennizzo
Tutti elementi che mirano a garantire un minimo di giustizia e sostegno a chi ha subito gravi danni per aver servito lo Stato in contesti pericolosi.
Una discrezionalità che lascia il segno
La vicenda mette in luce un problema ancora irrisolto: la discrezionalità eccessiva nel riconoscimento degli eventi lesivi come “di servizio”. Anche in casi gravissimi, come questo, ci vogliono anni di battaglie legali per ottenere ciò che dovrebbe essere un diritto riconosciuto immediatamente. E se questo accade per un’invalidità del 49% in una missione antiterrorismo, cosa può aspettarsi un agente ferito in condizioni meno eclatanti ma comunque legate al dovere? Una giustizia a doppia velocità che non fa onore alle istituzioni.
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