IL POLIZIOTTO AGGREDITO: “NON MI ARRENDERÒ MAI”
Paolo Pieri, picchiato a sangue da 2 ubriachi, scrive una lettera di ringraziamento «A tutti coloro che hanno sostenuto me e la mia famiglia in questi giorni difficili»
MONTECATINI. «Grazie, infinite grazie». Con queste parole l’ispettore superiore Paolo Pieri, vice coordinatore della squadra volanti del commissariato di Montecatini, ringrazia i tanti che gli sono stati vicino in questi giorni. Il poliziotto è stato aggredito martedì mentre, fuori servizio, cercava di riportare alla ragione due romeni (Gheorghe Spataru, 31 anni, e un giovane compare non ancora maggiorenne per poche settimane) che, ubriachi, molestavano le commesse dei negozi e i passanti di corso Roma a Montecatini. Ieri, a pochi giorni dall’aggressione violenta, che lo ha tramortito e gli ha causato una prognosi di 30 giorni, Pieri ha preso in mano carta e penna per dire la sua.
«Per quanto mi riguarda ho combattuto, con onore e per quanto ritenevo giusto fare e che farò sempre, solo per istinto, perché non mi piegherò mai di fronte all’ingiustizia, ne di fronte a chi si approfitta degli indifesi – scrive il poliziotto –. Lo farò sempre e non ho paura anche a costo della mia stessa vita se questa è valsa a salvare i valori in cui credo. Non mi arrenderò mai e le persone devono fare altrettanto, ribellatevi ad ogni violenza, non patite ingiustizie. Un abbraccio forte e con tutto l’amore possibile alla città di Montecatini e a ogni persona che con il suo affetto mi ha dato una simile forza di reagire».
E in questi giorni gli sono stati vicini in tanti. «Ringrazio le autorità che mi hanno assistito in rappresentanza di quello Stato in cui credo: il prefetto, il questore, il sindaco, il comandante della guardia di finanza e il colonnello dei carabinieri. Ringrazio i colleghi che sostenevano la mia famiglia e che si sono attivati a ricercare e catturare i responsabili. Ringrazio i miei fratelli Luca Peloso, Leonardo Poli e Cristiano Greco, per l’immediato supporto; tutto il personale dell’ospedale di Pistoia, il 118 che mi ha soccorso; Maria Cristina Giuntoli, che quando ero a terra mi ha sostenuto, tamponando la ferita ed evitando che il sangue mi affogasse».
«Voglio solo raccontare un singolo episodio ad esempio – aggiunge Pieri –: ero addormentato per i medicinali assunti e al mio risveglio ho visto un uomo in uniforme che mi teneva le mani, come farebbe un padre con un figlio, era il colonnello dell’Arma, mi ha ringraziato, senza che in qual momento potessi capire il perché».
«Ho così tanti grazie da dire che la lista sarebbe infinita – conclude l’ispettore aggredito a Montecatini –, ma il mio desiderio è che ogni singola persona possa recepire e fare suo il sentimento che ho cercato di esprimere. Un abbraccio».