Il muro di silenzio dell’Arma sui costi della visita in Sardegna del Comandante Interregionale Podgora: “Informazioni escluse dal diritto di accesso civico”
Il sindacato Unarma, ha acceso il dibattito sulla trasparenza delle spese pubbliche. Al centro della controversia, la recente visita del Comandante Interregionale “Podgora”, Generale Salvatore Luongo, in Sardegna il 29 e 30 maggio 2024.
La richiesta di Nicolosi: dettagli sui costi della visita
Antonio Nicolosi, Segretario Generale di Unarma, non usa mezzi termini: “Nella richiesta formale, si è sollecitato l’accesso a dati analitici relativi alla spesa pubblica per la visita del Comandante Interregionale, incluse le spese di trasporto con mezzi militari da Roma e viceversa con aeroplano executive Piaggio P180 e elicottero AB412, entrambi in dotazione all’Arma dei Carabinieri. Tuttavia, il Comando Generale ha risposto che queste informazioni sono escluse dall’accesso civico generalizzato, venendo meno di fatto alla trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche e alla responsabilità istituzionale, valori fondamentali in una democrazia partecipativa.”
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La risposta del Comando Generale
La risposta del Comando Generale, firmata dal Col. Mura, è stata lapidaria: “Non è possibile fornire favorevole riscontro, poiché le notizie richieste sono idonee a disvelare informazioni che la vigente normativa esclude dal diritto di accesso civico generalizzato.”
Interrogativi aperti: costi e benefici delle visite istituzionali
Questa schermaglia burocratica solleva molti interrogativi. Quanto costa realmente ai contribuenti la visita di un alto ufficiale? E, soprattutto, quale utilità concreta apportano queste visite istituzionali?
In un’epoca in cui la trasparenza dovrebbe essere la norma, non l’eccezione, il rifiuto di fornire dettagli su spese sostenute con fondi pubblici appare quantomeno discutibile. Se da un lato è comprensibile la necessità di tutelare informazioni sensibili, dall’altro il diritto dei cittadini di conoscere come vengono utilizzate le risorse pubbliche non può essere ignorato.
Resta da chiedersi se il gioco valga la candela: tra costi di trasporto, logistica e sicurezza, queste visite producono benefici tangibili per l’istituzione e per i cittadini? O sono semplicemente esercizi di stile che gravano sulle casse dello Stato?
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