Il Generale Portolano lancia l’allarme sulla Difesa: “Serve capacità militare per affrontare le nuove minacce globali”
Se negli ultimi trent’anni attenzione è stata rivolta alle operazioni di risposta alle crisi, oggi l’Italia deve poter disporre di una capacità militare di difesa e deterrenza, come dimostra il conflitto russo-ucraino. Lo ha dichiarato il capo di Stato maggiore della Difesa, Luciano Portolano, durante un’audizione in commissione Difesa alla Camera. “La velocità con la quale si susseguono gli eventi” impone di dare un analisi dinamica dello scenario internazionale, ha detto Portolano, aggiungendo che c’è “un profondo mutamento degli equilibri internazionali”, segnata da una frattura tra i Paesi democratici e quelli che sostengono un sistema autoritario.
“La fascia di instabilità si estende fino allo estremo oriente”, nella regione del Mar cinese orientale e meridionale, ha spiegato il capo di Stato maggiore.
La Russia, malgrado le perdite, sta ricostituendo le capacità militari perdute e il suo Esercito sta crescendo a un ritmo più rapido di quanto fosse stato previsto, ha detto Portolano. “Oggi l’Esercito russo è più grande di quanto fosse all’inizio della guerra”, ha affermato Portolano.
In Medio Oriente c’è una continua acutizzazione del conflitto, ha spiegato il capo di Stato maggiore della Difesa, ricordando che Israele è impegnato su sei fronti al momento: nella Striscia di Gaza con Hamas, in Libano con Hezbollah, in Cisgiordania, in Siria, con l’Iran e, infine, in Yemen con gli Houthi.
Settori come l’IA e la cibernetica stanno convergendo per migliorare le capacità delle Forze armate, secondo Portolano.
“Nonostante il progresso tecnologico stia modificando i conflitti”, il fattore umano rimarrà sempre un elemento “cruciale”, ha chiarito il capo di Stato maggiore.