Il comandante generale dell’arma apre la porta della “casa di vetro” alle associazioni tra militari a carattere sindacale
Usmia carabinieri: prendiamo spunto dal nostro glorioso passato, adeguiamolo al presente e costruiamo insieme il nostro futuro.
Con questa frase il Segretario Generale Carmine Caforio introduce il suo breve intervento e continua: è iniziato finalmente il tanto atteso conto alla rovescia.
Ormai ci dividono poche ore dall’entrata in vigore delle norme sull’esercizio della libertà sindacale del personale appartenente alle Forze Armate e delle Forze di Polizia a Ordinamento Militare, che segnerà un radicale cambiamento del modo in cui, sino ad oggi, è stata esercitata la tutela dei diritti di migliaia di uomini e donne in uniforme che ogni giorno, anche a costo del massimo sacrificio, garantiscono l’ordine e la sicurezza pubblica del nostro Paese.
Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Teo Luzi, ha aperto la porta della “casa di vetro” ai sindacati le cui chiavi, sino a ieri, erano possedute esclusivamente dai delegati della Rappresentanza Centrale (Co.Ce.R.).
Anche se nessuno ha mai dubitato dell’impegno e delle parole pronunciate dal Comandante Generale sin dal primo giorno del suo insediamento quando, nel suo discorso, citava l’avvincente metafora rimasta impressa nella mente di tutti i Carabinieri, le porte da aprire sono molte – sostiene Caforio e aggiunge:
se vogliamo costruire insieme un nuovo percorso, alcune porte devono essere inevitabilmente abbattute.
In particolare quelle connesse con una cultura troppo rigida, spesso prettamente formale che, in alcuni casi, fortunatamente rari, sfocia in una forma di arroganza gerarchica persino dispotica da perseguire con ogni mezzo.
Affinché questa apertura mentale avvenga correttamente e in tempi accettabilmente brevi – afferma Caforio – bisognerà lavorare molto sulla mentalità dei Comandanti ad ogni livello gerarchico iniziando proprio dai vertici.
Una mentalità che non agevola l’Arma dei Carabinieri nel rimanere al passo con i tempi e, soprattutto, logorante per il personale sottoposto a continuo stress da lavoro correlato, che qualora abbinato a problemi economici, personali e familiari, mettono in serio pericolo l’equilibrio psicofisico del militare.
L’incontro di ieri attesta un’ulteriore dimostrazione di impegno e assunzione di responsabilità del Comandante che, i sindacati, all’unisono, hanno apprezzato molto, auspicando il preludio di un nuovo cammino fondato su un rapporto di reciproca collaborazione e costante confronto istituzionale.
Una dialettica innovativa che, anche grazie all’esperienza maturata nel campo sindacale dai colleghi della Forestale, che hanno portato ulteriore lustro alla Benemerita, potrà integrarsi presto e armoniosamente nell’ordinamento militare.
Viviamo in una società in continua e frenetica evoluzione che va apprezzata e presa come riferimento nel progresso socioculturale ma, al contempo, tenuta sotto stretto controllo attraverso l’investimento di nuove risorse e l’utilizzo di mezzi sempre più adeguati ed efficienti per contrastare al nascere i fenomeni criminali più emergenti che preoccupano e affliggono la serenità dei nostri cittadini.
Conclude Carmine Caforio: ill.mo Comandante Generale, solo restituendo ai nostri uomini e donne in uniforme fiducia, sicurezza, garanzie economiche e le adeguate tutele, riusciremo a tener viva la fiamma che per più di due secoli ha reso i Carabinieri la Forza di Polizia più amata dagli italiani.