IL CARABINIERE CHE DROGAVA LE RAGAZZE E LE VIOLENTAVA COME BAMBOLE DI PEZZA:«EROTOMANE MALATO»
ragazza gli ha baciato una mano. Tutti i suoi freni inibitori si sarebbero
dissolti in un attimo. E la poveretta sarebbe stata trattata alla stessa
stregua di una bambola di pezza.
studentessa australiana, ospitata nel marzo di un anno fa nell’appartamento
del carabiniere all’Arcella assieme alla madre e al fratellino.
Il pubblico ministero Giorgio Falcone ha usato parole durissime nel delineare
la personalità del militare, attualmente recluso nel carcere di Santa Maria
Capua Vetere. Ha definito Maglio come un erotomane malato, uno straordinario
sessuomane impegnato nella spasmodica raccolta di immagini dal
contenuto raccapricciante, anche autoprodotte, e sempre con finalità di
natura sessuale.
tattica: gli bastava sciogliere mezza pastiglia di Tavor nel vino o nel
limoncello per ridurre al minimo le difese delle vittime e poterne
abusare senza incontrare resistenza.
fascicoli a carico di Maglio. Nel primo figurano come vittime tre
ragazze originarie della Repubblica Ceca, nel secondo altre sei giovanissime
provenienti da Polonia, Australia e Canada. Sono state tutte individuate ed
identificate grazie anche all’attività dei giornalisti dell’Irpi, l’Investigative
Reporting Project Italy.
attenuanti generiche. Ha sollecitato il giudice Mariella Fino ad irrogare una pena
di sette anni e quattro mesi di reclusione.
L’avvocato Simone Cardin, per conto del Ministero della Difesa, ha accusato
Maglio di aver provocato un danno all’intera comunità padovana. Da qui la
richiesta di danni per 936mila euro, ovvero un euro per ciascun
residente della nostra provincia.
I legali della vittima, gli avvocati Rubino e Dubini, hanno invece chiesto 200mila
euro per la sedicenne australiana e 50mila per la madre.
Il processo è stato aggiornato al 14 aprile per l’arringa del difensore,
l’avvocato Enrico Cogo, che punta a ridimensionare l’impostazione accusatoria.
Spettatore interessato couchsurfing.com, il sito internet che offre
opportunità di scambi di alloggi in tutto il mondo, utilizzato da Maglio
per adescare le ragazze. «Ammiriamo il coraggio dimostrato dalle donne che
hanno scelto di denunciare pubblicamente la loro vicenda nell’interesse della
giustizia – ha dichiarato l’amministratore delegato Jennifer Billock – oggi i
nostri pensieri sono con tutte loro. Nel corso delle indagini abbiamo
collaborato e continueremo a collaborare con le autorita giudiziarie».