Il capo Gabrielli saluta i poliziotti. “È un lavoro a volte oscuro, a volte non compreso, un lavoro fatto di mille difficoltà”
Ieri mattina a Roma, nella sala Parisi della Scuola superiore di Polizia, il capo della Polizia Franco Gabrielli ha incontrato i tre vice capi della Polizia Maria Luisa Pellizzari, Maria Teresa Sempreviva e Vittorio Rizzi, i direttori centrali del Dipartimento della pubblica sicurezza e, in videocollegamento, i questori della Repubblica e i dirigenti dei reparti territoriali.
Il prefetto Gabrielli ha salutato tutti coloro che hanno operato al suo fianco, ringraziandoli per il lavoro svolto e per aver coadiuvato la sua attività di capo della Polizia e Direttore generale della pubblica sicurezza.
Durante il suo discorso Gabrielli ha ricordato: “Avevo lasciato l’amministrazione il 15 dicembre del 2006, per un incarico prestigioso, fu gratificante per un verso, ma per chi voleva fare il poliziotto sin dall’età di dodici anni, era una scelta dolorosa. Ho avuto il privilegio di fare il prefetto in sede due volte, a L’Aquila e a Roma, il capo dipartimento della Protezione civile, di fare esperienze che mai avrei immaginato di poter fare, e poi è arrivato il 29 aprile del 2016, quando il Consiglio dei ministri mi ha riportato a casa, e per me quello è stato un ritorno alla mia casa. Oggi lascio definitivamente questa amministrazione, senza nessuna ulteriore riserva mentale o possibilità di recuperare in qualsiasi modo un’appartenenza che io ho sentito e continuerò ancora a sentire mia“.
Poi il Prefetto ha sottolineato: “Il territorio è la nostra ragione di esistere. Il territorio esprime la nostra capacità, è quello che la gente percepisce di noi. Lo dobbiamo ai colleghi e alle colleghe che tutti i giorni tirano la carretta sul territorio, perché è la nostra faccia, è il nostro essere al servizio. Un lavoro a volte oscuro, a volte non compreso, un lavoro fatto di mille difficoltà, un lavoro fatto anche di cercare la possibilità di esprimersi al meglio non sempre nelle condizioni migliori. Questa è una amministrazione grande, una fuoriserie, con riferimento alle persone che la compongono, alla passione che le persone ci mettono, i nostri caduti che dovranno sempre essere il faro delle nostre azioni“.
“Ringrazio tutti quelli che hanno fatto parte di questo importante, esaltante, periodo professionale – ha concluso Gabrielli – penso a tutte le cose che in questi anni mi hanno fatto sentire profondamente orgoglioso di essere al vertice di questa amministrazione, e tramite i questori e i colleghi delle specialità, indirizzo un abbraccio sentito, commosso e appassionato, a tutte le donne e a tutti gli uomini che vestono la nostra divisa, che devono essere il nostro grande orgoglio. Sappiate che avrete in me sempre un appassionato convinto amante di questa amministrazione a cui io debbo tutto. Grazie”.
È stata l’ennesima occasione per lui, poliziotto tra i poliziotti, di essere vicino alla “sua gente”, come tante volte ha fatto durante il suo mandato da vertice del Dipartimento.
Il prefetto Gabrielli nel pomeriggio ha prestato giuramento come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri lasciando la guida del Dipartimento della pubblica sicurezza dopo quasi 5 anni.