I fratelli Bianchi percepiscono il reddito di cittadinanza: oltre 33mila euro erogati. Denunciati dalla GDF
Si attesta intorno ai 33 mila euro la cifra che i quattro del branco di Colleferro avrebbe percepito indebitamente come reddito di cittadinanza. In base a quanto si apprende Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, avrebbero “omesso di indicare nelle autocertificazioni compilate dati dovuti, creandosi in tal modo le condizioni per accedere al beneficio”. Alla luce di una serie di accertamenti la Guardia di Finanza di Colleferro li ha denunciati per violazione della legge che regola il reddito di cittadinanza alla procura di Velletri e li ha segnalati all’Inps per il recupero della somme. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori in su un totale di oltre 33 mila euro ottenuti dai denunciati ne devono essere recuperati 28.747 mila euro.
“Non abbiamo mai ricevuto o chiesto il reddito di cittadinanza”. E’ quanto hanno affermato Marco e Gabriele Bianchi agli inquirenti, in base a quanto riferisce il loro difensore Massimiliano Pica. I due, assieme a Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, sono accusati di omicidio volontario per la morte di Willy Monteiro Duarte. “In sede di interrogatorio i miei assistiti – spiega Pica – hanno affermato di non avere mai ricevuto il reddito di cittadinanza. Di non sapere neanche di cosa si tratta”.
“Quello che è successo in queste ore – ha detto a ‘Porta a Porta’ Luigi Di Maio – che queste famiglie, non i 4 presunti assassini, prendono il reddito di cittadinanza, è una cosa inaccettabile. La prima cosa è che i controlli si devono intensificare. La seconda è che dobbiamo fare i controlli anche su altro, perché non davano nulla al fisco. Hanno pagato meno tasse, hanno avuto probabilmente dei bonus, bisogna fare controlli a tappeto non solo per il reddito di cittadinanza. Io sento parlare solo del reddito di cittadinanza, quindi massimo controlli ma vedo sempre campagne diffamatorie sul Rdc, non trattiamo chi lo prende come un criminale. C’è sempre un attacco politico a questo strumento”.