I carabinieri hanno catturato Sestito, il killer della ‘ndrangheta evaso dai domiciliari. Uccise un appuntato dell’Arma
I carabinieri di Milano con il supporto dei colleghi di Napoli hanno catturato il killer della ‘ndrangheta Massimiliano Sestito, evaso dai domiciliari a Pero, nel milanese, il 30 gennaio.
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Il latitante è stato rintracciato presso la Stazione Circumvesuviana di Sant’Anastasia in provincia di Napoli. Era da solo, disarmato, e aspettava un taxi; con sè aveva un documento del fratello, che gli somiglia molto. Perquisito, è stato trovato in possesso di denaro contante, telefonini, chiavette Usb e alcune immagini sacre.
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Per la cattura sono state determinanti le attività investigative di “web patrolling”, cioè il controllo delle informazioni scambiate sui social tra i ricercati e i loro familiari. Decisivo il contributo della sezione catturandi del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli e dei Carabinieri della tenenza di Cercola.
Sestito, 52 anni, nato a Rho ma originario di Chiaravalle Centrale, era evaso dalla sua abitazione di Pero, nel Milanese, dove si trovava agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, misura concessa il 12 gennaio scorso dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma in accoglimento di un’istanza di attenuazione della misura cautelare avanzata dagli avvocati Salvatore Staiano e Antonio Foti.Proprio i due legali hanno presentato da tempo ricorso in Cassazione contro la sentenza che ha inflitto a Massimiliano Sestito l’ergastolo per l’omicidio del boss Vincenzo Femia, avvenuto a Roma nel 2013. Per un altro omicidio, quello dell’appuntato dei carabinieri Renato Lio, avvenuto la notte del 20 agosto del 1991 a Soverato, Massimiliano Sestito è già stato condannato a 30 anni di reclusione.All’epoca dell’omicidio del carabiniere Sestito aveva 21 anni. Fermato ad un posto di blocco insieme ai fratelli Vito e Nicola Grattà (poi uccisi a Gagliato l’11 giugno 2010), per evitare la perquisizione dell’auto sparò contro il carabiniere Renato Lio, 35enne, colpendolo al cuore, e poi si impossessò della sua mitraglietta per rispondere al fuoco aperto da altro militare. La condanna all’ergastolo è arrivata nel 1993 ma in Appello a Catanzaro la pena è stata poi ridotta a 30 anni.
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Omicidio del boss Femia: assoluzione e 2 condanne
«Complimenti all’Arma dei Carabinieri per la cattura di Massimiliano Sestito, pericoloso esponente della ‘ndrangheta evaso dagli arresti domiciliari lo scorso 30 gennaio». Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sottolineando «l’importanza di una operazione che ha consentito di interrompere in tempi brevi la latitanza del criminale già condannato a trenta anni per l’omicidio di un Carabiniere e che era fuggito in attesa del verdetto della Cassazione per un altro omicidio».
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«Il killer della ‘ndrangheta Massimiliano Sestito è stato catturato. Stava scontando la condanna per l’assassinio del carabiniere calabrese Renato Lio, e proprio ieri la Procura della Cassazione aveva chiesto la conferma dell’ergastolo per un altro omicidio commesso da Sestito nel 2013 a Roma. Congratulazioni ai carabinieri di Milano e di Napoli che hanno nuovamente assicurato alla giustizia questo criminale. Mai più domiciliari per questo pericoloso malavitoso». Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
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