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Gli effetti della riforma Cartabia sulle attività di polizia giudiziaria. Necessaria formazione del personale: “Strumenti mai utilizzati prima”

La Riforma Cartabia rappresenta un importante cambiamento nel modo in cui si svolgono le attività di polizia giudiziaria. La nuova normativa introduce numerose novità che impattano sull’intero procedimento e sulle modalità con cui i verbali vengono redatti.

Un nuovo modo di documentare le attività di polizia giudiziaria

La riforma Cartabia ha introdotto un nuovo modo di documentare le attività di polizia giudiziaria, basato sull’utilizzo di strumenti audiovisivi e fonografici. Per le attività ad iniziativa della p.g. e la verbalizzazione delle sommarie informazioni dell’indagato (a cura di un ufficiale di p.g.) o delle sue dichiarazioni spontanee (anche a cura dell’agente di p.g.) si procede con mezzi di riproduzione audiovisiva o, se ci non è possibile a causa della contingente indisponibilità di mezzi di riproduzione audiovisiva o di personale tecnico, con mezzi di riproduzione fonografica. Per entrambe le forme di riproduzione si procede successivamente al deposito.

Il comma 4 bis dell’art.350 c.p., in tema di sommarie informazioni dalla persona nei cui confronti vengono svolte le indagini stabilisce che quando la persona sottoposta alle indagini e il difensore vi consentono, il pubblico ministero, su richiesta della polizia giudiziaria, può autorizzare lo svolgimento dell’atto a distanza. Si osservano, in quanto compatibili, le disposizioni dell’art.133-ter c.p.p. (ossia collegamento audiovisivo e registrazione).

Il collegamento deve essere attuato, a pena di nullità, con modalità idonee a salvaguardare il contraddittorio e l’effettiva partecipazione delle parti all’atto o all’udienza e ad assicurare la contestuale, effettiva e reciproca visibilità delle persone presenti nei diversi luoghi e la possibilità per ciascuna di essa di udire quanto viene detto dalle altre, che nei casi di udienza pubblica sia assicurata un’adeguata pubblicità degli atti compiuti a distanza e, infine, che dell’atto o dell’udienza sia sempre disposta la registrazione audiovisiva (art.133 ter co.2 e 3 c.p.p.).

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La necessità di adeguare il personale alle nuove tecnologie

“L’entrata in vigore della riforma sulla Giustizia vede in particolare difficoltà il personale dell’Arma dei Carabinieri addetto all’attività di Polizia Giudiziaria. La nuova normativa, infatti, prevede oltre alla redazione dei verbali, anche una riproduzione audiovisiva e fonografica. Tutto ciò comporta l’utilizzo di strumenti che il personale non ha mai utilizzato fino ad ora e risulta dunque, impreparato”. Lo dicono Massimiliano Zetti segretario generale del Nuovo Sindacato Carabinieri Nsc e il segretario dell’Emilia-Romagna, Giovanni Morgese. “Abbiamo a tal proposito scritto al Comando Generale affinché vengano predisposti dei corsi di aggiornamento professionale a tutela degli agenti e ufficiali di Pg, affinché questi possano garantire il buon andamento dell’attività di polizia giudiziaria e possano ottemperare alla nuova normativa”, proseguono.

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