Carabinieri

Gen. Luongo in Kosovo: tra impegno KFOR e dualità di comando nell’Arma

Il Generale di Corpo d’Armata Salvatore Luongo, Vice Comandante dell’Arma dei Carabinieri e Comandante Interregionale Podgora ha fatto la sua prima visita ufficiale al quartier generale della missione KFOR in Kosovo. L’incontro con il Comandante della KFOR, il Maggiore Generale Özkan Ulutaş, si è svolto presso Camp Film City a Pristina, cuore operativo della missione NATO nella regione balcanica.

Colloquio con il Comandante KFOR: focus sulla sicurezza regionale

Durante il colloquio, i due alti ufficiali hanno discusso dell’attuale situazione di sicurezza in Kosovo e del ruolo che la KFOR continua a svolgere nel mantenimento della stabilità. Particolare attenzione è stata dedicata al supporto che la missione fornisce al dialogo facilitato dall’Unione Europea tra Belgrado e Pristina, un processo fondamentale per la normalizzazione delle relazioni tra Serbia e Kosovo.

Il ruolo dei Carabinieri nella missione KFOR dal 1999

Il Maggiore Generale Ulutaş ha espresso il suo apprezzamento per il contributo di lunga data dei Carabinieri italiani alla missione KFOR. L’Arma, infatti, partecipa alla missione sin dal suo inizio nel 1999, fornendo personale altamente qualificato e specializzato in compiti di polizia militare e di mantenimento dell’ordine pubblico.

La complessità del doppio incarico: sfide e interrogativi

Questo impegno istituzionale ferragostano rimarca in modo ancora più evidente le difficoltà del duplice incarico di Luongo, che abbraccia sia responsabilità nazionali che internazionali, traducendosi in una fitta agenda di impegni istituzionali. Insomma la sovrapposizione di incarichi di alto livello fa sorgere più di qualche dubbio sull’effettiva possibilità di gestire efficacemente entrambi i ruoli. Non si può dunque non chiedersi se questa dualità sia funzionale e necessaria per l’Arma dei carabinieri. E non siamo i soli a chiedercelo visto che è stato interrogato anche il ministro Crosetto al riguardo.

Il contrasto tra gli impegni, evidentemente anche internazionali del Vice Comandante Generale e le responsabilità territoriali del Comandante Interregionale Podgora diventa evidente ed alimenta un dibattito sulla struttura di comando dell’Arma che probabilmente troverà soluzione nella risposta che Crosetto darà all’interrogazione parlamentare in corso.

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