Politica

Gasparri è a capo di una società di cybersicurezza, ma non lo ha comunicato al Senato. Il seggio è a rischio

In un contesto politico in continuo mutamento, emerge una storia che pone interrogativi cruciali sulla trasparenza e l’integrità nell’ambito pubblico italiano. Maurizio Gasparri, figura di spicco di Forza Italia e recentemente nominato capogruppo al Senato, è stato identificato come presidente della Cyberealm srl, un’impresa milanese specializzata in sicurezza informatica. Tuttavia, secondo le rivelazioni del quotidiano “La Notizia” e anticipazioni del programma investigativo Report, Gasparri non avrebbe adempiuto all’obbligo di dichiarare questa posizione agli uffici di Palazzo Madama, un passo fondamentale per assicurare trasparenza e prevenire conflitti di interesse.

La Cyberealm srl, descritta come un fornitore di “managed security service”, si trova al centro di questa controversia non solo per il suo ambito operativo – la cybersicurezza – ma anche per la sua potenziale interazione con enti statali. La società è infatti stata menzionata come “portatore di interessi” in un evento riguardante la presentazione di una piattaforma software per l’analisi dei dati, ospitato dall’Agenzia delle Dogane a Roma. Questo dettaglio aggiunge un ulteriore strato di complessità alla vicenda, considerando il delicato equilibrio tra settore privato e incarichi pubblici.

La questione si infittisce ulteriormente alla luce delle recenti decisioni e azioni di Gasparri. La sua scelta di lasciare la vicepresidenza del Senato, passata a Licia Ronzulli, e il suo acceso confronto con Sigfrido Ranucci, direttore di Report, durante una seduta della Commissione di Vigilanza Rai, sollevano interrogativi sull’eventuale collegamento con la situazione attuale. Un senatore, citato da “La Notizia”, riassume la problematica come “un’attività non dichiarata connessa con una società che ha appalti pubblici in un settore delicatissimo.”

Di fronte a queste circostanze, Angelo Bonelli dell’Alleanza Verdi e Sinistra, membro della Commissione di Vigilanza Rai, richiede chiarezza e spiegazioni dirette da Gasparri, sottolineando le possibili implicazioni legali dell’omissione nella comunicazione di cariche societarie.  La risposta di Gasparri a queste accuse potrebbe avere significative ripercussioni non solo sulla sua carriera politica, ma anche sul più ampio panorama politico italiano.

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