‘Gas, terre rare e disinformazione’: il grande inganno di Putin chiarito da Crosetto
Il Ministro della Difesa condivide un estratto significativo della sua intervista a Porta a Porta, evidenziando le reali motivazioni del conflitto ucraino
La guerra in Ucraina non si combatte solo sul campo di battaglia. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto, attraverso un video condiviso sui suoi canali social, mette in luce uno degli aspetti più insidiosi del conflitto: la massiccia campagna di disinformazione orchestrata da Mosca.
La strategia del Cremlino
“Il più grande successo del diavolo è far credere di non esistere”, esordisce Crosetto citando una celebre massima. Il parallelo è chiaro: la Russia di Puputintin è riuscita nell’intento di convincere “mezzo mondo” di essere la parte lesa del conflitto, presentandosi come vittima di un’aggressione NATO o come protettrice delle comunità russofone.
Le vere ragioni economiche
Il Ministro svela poi le concrete motivazioni dell’invasione, ben lontane dalla retorica ufficiale del Cremlino. L’Ucraina orientale, spiega Crosetto, è “la zona più ricca di minerali e terre rare che esiste in Europa”. Non è un caso che storicamente quest’area fosse nota per le sue miniere, non solo di ferro. Inoltre, le coste conquistate dai russi nascondono “le più grandi riserve di gas sul bacino del Mar Nero”, delineando così un chiaro interesse economico-strategico dietro l’operazione militare.
Il paradosso nordcoreano
Un altro aspetto cruciale evidenziato da Crosetto riguarda il doppio standard nell’informazione internazionale. Il Ministro porta l’esempio dei 10.000 soldati nordcoreani inviati in supporto alla Russia, sottolineando come questo evento sia stato sostanzialmente normalizzato dai media. In confronto, ipotizza Crosetto, se la Polonia – paese NATO in prima linea nel timore di un’aggressione russa – avesse inviato un contingente simile in Ucraina, si sarebbe scatenato uno scandalo mediatico internazionale.
Il rapporto Italia-Russia
Nel suo intervento, Crosetto tiene a precisare che “il popolo italiano è sempre stato molto amico del popolo russo e continuerà a esserlo anche in futuro”. Una distinzione importante tra il regime di Putin e i cittadini russi, che sottolinea la necessità di mantenere un approccio equilibrato nonostante il conflitto in corso.
La guerra dell’informazione
La conclusione del Ministro è inequivocabile: la capacità di disinformazione russa si è rivelata “notevole”, riuscendo a mascherare una guerra di aggressione con motivazioni economiche dietro una facciata di nobili intenti. Questo successo nella manipolazione dell’informazione rappresenterebbe una delle vittorie più significative di Putin in questo conflitto.
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