Forze Armate, “Uno Stato che non difende chi lo difende: una situazione inaccettabile”
Il COCER Comparto Difesa è rimasto profondamente sconcertato dall’assenza di misure concrete a favore del Personale Militare nella Legge di Bilancio 2023, nonostante le reiterate rivendicazioni. La mancata attenzione da parte del Governo e la scarsa sensibilità verso le specifiche richieste dei militari ha fatto sì che il comparto si trovasse in una situazione completamente inaccettabile.
L’incontro con il Ministro Crosetto
Il COCER Comparto Difesa ha chiesto a Ministro della Difesa Guido Crosetto un incontro urgente al fine di chiarire quali siano le politiche da adottare per riconoscere concretamente i sacrifici che il Personale Militare è costretto a compiere ogni giorno per assicurare la sicurezza del Paese. Con l’opportunità offerta dall’incontro, si auspica che venga posta attenzione alle specifiche esigenze ed aspettative riguardanti gli emolumenti e le condizioni contrattuali del personale militare, nonché un maggior cospicuo impiego e valorizzazione delle competenze acquisite in servizio. Insieme alla necessaria rivalutazione degli stessi mezzi finanziari destinati alla Difesa, si richiedono misure più stringenti volte a favorire un maggiore grado di autonomia organizzativa della Forza Armata. Solo con un chiaro impegno politico da parte del Ministro della Difesa sarà possibile raggiungere l’obiettivo comune di assicurare al Personale Militare trattamenti economico-normativi adeguati ed in linea con le peculiarità del ruolo ricoperto.
Le dichiarazioni del delegato CoCeR Marina Militare Antonello Ciavarelli
“L’attuale Governo e Parlamento fino ad oggi sta dimostrando solo indifferenza nei confronti del Comparto Sicurezza e Difesa. A parte un incontro con il Ministro e i buoni auspici espressi e qualche parlamentare che da anni segue da sempre i militari, tutto tace nei loro confronti. Niente risorse per poter procedere ad una concertazione sulla “previdenza dedicata”, nessun aumento di personale in vista, ma solo un rallentamento della riduzione. Inoltre il Governo non ha convocato le parti sociali in occasione della presentazione della legge di bilancio, le nuove Commissioni Difesa di Camera e Senato ancora non hanno convocato in audizione i Co.Ce.R., e nelle caserme ormai si fa la fame visto che il valore del pasto pro-capite non viene rivalutato ed è fermo da anni a circa 2,5 euro. In momenti geopolitici così delicati, trascurare chi deve tutelare gli interessi nazionali in Italia e all’Estero non sembra una scelta opportuna. Vedremo se la politica Italiana sarà in grado a breve di cambiare la rotta.”
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