FINISCONO I NUMERI AL LOTTO, ECCO LE TABELLE UFFICIALI DELL’ARMA. “UN PO’ DI CHIAREZZA DOPO TANTI INCANTATORI DEL “NO””
Le continue estrazioni del Lotto di tanti ragionieri improvvisati, che si sono divertiti ad allarmare il personale, da oggi possono cessare. “I numeri veri sono finalmente disponibili per il personale che potrà valutare quanto successo e quanto sino ad ora loro raccontato” affermano i delegati LA FORTUNA e PITZIANTI.
“Per comprendere completamente quanto accaduto bisogna fare un passo indietro e chiarire alcune cose. E’ necessario partire dalle leggi di bilancio degli ultimi anni, dove già era chiaro quanti soldi venivano stanziati per finanziare il Riordino e quanti per il rinnovo dei Contratti. Il Riordino, da noi sempre contestato, non è stato una riforma ma un aumento dei parametri. Il parametro – spiegano i due delegati – assorbe denaro ed è la prima voce di un rinnovo contrattuale. Questo è stato in realtà il Riordino, un primo rinnovo contrattuale mascherato che ha consentito di recuperare all’incirca gli 80 € del bonus. Un rinnovo, comunque, che ha indotto migliaia di uomini e donne in divisa a ricorrere presso i diversi organi di giustizia. Non dimentichiamolo”.
“Ottenere aumenti più consistenti per il contratto con le sole somme stanziate nella legge di bilancio era fantascienza e poi non volevamo che i soldi stanziati (pur non soddisfacenti) venissero immobilizzati e quindi scippati da un prossimo governo, magari tecnico o più orientato verso altre esigenze, come già qualcuno in alcune interviste ha dichiarato. E noi gli scippi li preveniamo, sulla strada come nelle aule parlamentari” chiosano i delegati.
“La domanda che poniamo a tutti coloro che oggi contestano, a prescindere, la firma di questo contratto è perché non sono state contestate le somme stanziate per il Riordino e il rinnovo quando ancora un parlamento funzionante avrebbe consentito di aumentare quei fondi?! Non ci sono state proteste da parte di quelli che oggi si proclamano eroi, forse perché gli eroi cercavano una proroga e, oggi, proclamando mezze verità ricercano la rielezione?”
Cosa intendete per “mezze verità”? “La parte vera è che le cifre stanziate erano e rimangono non sufficienti a colmare una perdita della nostra capacità di acquisto causata dai tanti anni di blocco stipendiale. Ma nessuno di noi è soddisfatto e lo abbiamo detto al governo apertamente e lealmente – come si addice a carabinieri – senza giri di parole, anche il giorno della firma. Lo si comprende bene dall’intervento del delegato MOLA. La parte non vera è che non si sia ottenuto nulla. La firma ci ha anche consentito di iniziare a riscrivere da subito norme contrattuali ferme da anni e di interesse per tutti” continuano AVVEDUTO, LA FORTUNA e PITZIANTI.
“Ottenere ad esempio di non veder persa la licenza del 2016 non goduta e poter fruire di tale diritto (da subito) per 18 mesi invece che 12 mesi non è poco. Non è poco nemmeno consentire ai carabinieri, uomini e donne, di usufruire dei benefici per accudire i propri figli sino ai 6 anni, piuttosto che sino ai 3 come oggi. Anche l’anticipo per la tutela legale del personale è stato aumentato sino a 5.000 €, possibili anche in più tranche.”
Le tabelle spiegano con dettaglio quanto ci si deve aspettare da questo contratto. “E’ quello che volevamo sin dal giorno della firma. Chiarezza, per evitare sciacallaggi. Ora viene fatta. Per un Appuntato Q.S. saranno 535 Euro di arretrati una tantum, con un aumento medio annuale del proprio stipendio da quest’anno di 1.223 €, aumenti cui dovranno essere aggiunti la 13^, la pur piccola rivalutazione dello straordinario e la quota di quanto spetterà a ciascuno (a seconda dell’incarico) dal Fondo di Efficienza, che andremo a discutere prossimamente e in cui la Rappresentanza ha visto finalmente riconosciuto per legge un ruolo importante. Un Maresciallo Maggiore + 8 prenderà, invece, 583,73 Euro di arretrati una tantum, con un aumento medio annuale del proprio stipendio dal 2018 di 1.359,80 €, aumenti cui dovranno essere aggiunti la 13^, più la rivalutazione dello straordinario e la quota dal Fondo di Efficienza (premio di produzione).
Un “premio di produzione” che si vedrà aumentato di oltre 8 milioni nel 2018, di oltre 16 milioni nel 2019 e circa 25 milioni nel 2020, cifra che sarà a regime da quell’anno e distribuita su un numero più ridotto di militari (essendo esclusi i Maggiori e Tenenti Colonnelli).
Aumenti al netto? “Le somme sono sempre soggette alle tasse individuali, diverse per ciascuno di noi. Per un esatto calcolo ognuno dovrà guardare la tassazione media che, purtroppo, subisce. Sono comunque aumenti che dobbiamo sommare a quelli già ottenuti del Riordino”.
Soddisfatti quindi? “Non lo siamo completamente ma non siamo nemmeno disposti a farci prendere in giro da chi assente per la propria campagna elettorale ora critica. Cosa c’è per un delegato di più importante del contratto che riguarda migliaia di colleghi? La poltrona? Noi la faccia ce l’abbiamo messa.”