8 maggio: “Basta ipocrisie. Attivare istituti a sostegno delle mamme in divisa”
“Impossibilità di conciliare la vita privata con gli impegni professionali, radicate difficoltà di carriera e crescita salariale, forte squilibrio nei carichi familiari tra madri e padri, scarsa offerta di servizi educativi per l’infanzia.
Sono alcune delle difficoltà che le mamme in divisa affrontano quotidianamente.
Occorre lavorare ancora molto affinché una donna non debba mai trovarsi di fronte a quell’ignobile bivio di scelte obbligate: famiglia o lavoro (?).
L’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF) ritiene che alcuni degli istituti sui quali occorre lavorare sono quelli del ricongiungimento familiare anche tra coniugi appartenenti a diverse Amministrazioni del Comparto Difesa e Sicurezza, welfare, protezione sociale, nuovi istituti di assenza, flessibilità nella presenza.
Bisogna infatti dire basta alle ipocrisie e riconoscere il ruolo delle donne come mamme e lavoratrici con strumenti concreti di supporto.
Lo dobbiamo alle circa 6.000 donne arruolate nel Corpo della Guardia di Finanza in applicazione della legge 20 ottobre 1999, n. 380.
L’apertura al personale femminile oggi rappresenta circa il 10% del personale in servizio. Un valore aggiunto che bisogna tutelare”.
Lo dichiara Vincenzo Piscozzo, Segretario Generale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF), in occasione della Festa della mamma.