Famiglie 2.0, l’Esercito risponde “Particolare attenzione alla tutela del personale e della famiglia”
Il sindacato Libera Rappresentanza dei Militari ha inviato nei giorni scorsi una lettera allo Stato Maggiore dell’Esercito per chiedere un intervento volto a garantire i diritti delle coppie di fatto tra i militari, in linea con quanto previsto dalla legge 76/2016 sulle unioni civili e dalla giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e della Corte Costituzionale.
La richiesta di Libera Rappresentanza
Nella missiva, il segretario generale Marco Votano ricorda come la legge sulle unioni civili tuteli le convivenze stabili e durature tra due persone maggiorenni unite da legami affettivi, prevedendo diritti e doveri reciproci. Secondo Votano, è necessario adeguare le normative interne alle forze armate, che attualmente limitano alcuni diritti come il ricongiungimento familiare e l’assegnazione di alloggi di servizio alle sole coppie coniugate, estendendoli anche a quelle di fatto.
A sostegno della sua richiesta, il sindacato cita una recente sentenza del TAR Calabria, che ha annullato il diniego di trasferimento per ricongiungimento familiare opposto dall’Arma dei Carabinieri a un appuntato convivente more uxorio. Nel pronunciamento, i giudici amministrativi hanno ricordato l’evoluzione del concetto di famiglia e l’emersione di diritti per le coppie di fatto.
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Diritti delle coppie di fatto, la risposta dello Stato Maggiore dell’Esercito
Pronta è arrivata la replica dello Stato Maggiore dell’Esercito, che in una lettera firmata dal Capo Reparto Magg. Gen. Giovanni Sanzullo ha precisato che la forza armata opera nel pieno rispetto della legge 76/2016 e delle direttive in materia emanate dallo Stato Maggiore della Difesa. L’Esercito ha dunque confermato l’impegno a tutelare il personale e le famiglie, comprese quelle di fatto, sia nelle procedure d’impiego sia in quelle per l’assegnazione degli alloggi, dissipando i dubbi sollevati dal sindacato.
La vicenda testimonia l’attenzione crescente ai diritti individuali e alla tutela delle unioni affettive anche nelle forze armate, un contesto da sempre legato a una concezione tradizionale della famiglia. Le rivendicazioni del sindacato riflettono l’evoluzione della società e la necessità di adeguare l’impianto normativo interno, superando discriminazioni ormai anacronistiche.
Ci auguriamo che la puntuale e circostanziata replica dello Stato Maggiore dell’Esercito non rimanga una mera dichiarazione di intenti o lettera morta, ma si traduca effettivamente in procedure e comportamenti concreti che riconoscano piena parità di diritti e tutele alle coppie di fatto formate da militari.
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