FACEBOOK DIFENDE I MILITARI. «IN PIAZZA SE INDAGANO IL CARABINIERE CHE HA SPARATO»
La tragica sparatoria di via Pietro Micca infiamma le bacheche dei social
network.
E c’è chi è pronto a mobilitarsi a favore del militare che ha aperto il fuoco
uccidendo William Trunfio.
per certi versi, anche se la vicenda è estremamente diversa, ricorda quello che
fece seguito al tragico incidente che costò la vita al giovane writer di Somma
Lombardo Edoardo Baccin.
nessuno arriva a schierarsi contro il carabiniere che ha sparato un colpo di
pistola mortale.
«Fuori uno», oppure «ha fatto bene a farlo fuori» e «un criminale in meno»,
sono alcuni dei commenti che compaiono sulle più affollate bacheche Facebook
che parlano della città, mischiati tra i più prevedibili accostamenti di
Gallarate al Bronx o al Far West, anche per il ripetersi di episodi di violenza
efferata negli ultimi anni.
Perché, come sottolinea Giuseppe Gasberti, «i cittadini sono
esasperati dal degrado e dalla gentaglia che circola indisturbata per
Gallarate».
Ma è soprattutto il fatto che il militare ora rischi di finire sotto indagine
per eccesso di legittima difesa, a scatenare le reazioni più indignate del
“popolo del web”.
ciò che è giusto» l’appello diEmanuela Campi, tra i tanti cittadini che
ieri hanno commentato la notizia.
Per lei il carabiniere meriterebbe una mobilitazione di piazza: «Che schifo,
che vergogna – interpellata direttamente, Emanuela Campi non si trattiene
rispetto all’ipotesi di indagine a carico del militare – scusatemi ma sono
indignata. Se così fosse, se quel carabiniere che ha fatto il proprio dovere
per difendere un collega dovesse finire sotto indagine, io sarò la prima a
scendere in piazza. A dire basta con questo politicamente corretto e finto
buonismo».
Perché la gallaratese è convinta che «se le forze dell’ordine sparassero di più
e se le pene fossero più severe, o meglio “effettive”, si delinquerebbe di
meno».
Di fronte a toni così «forti» c’è anche chi invoca più moderazione e umanità,
di fronte alla morte di una persona, ma il giudizio della Rete pende
decisamente dalla parte del militare che ha fatto fuoco. Tanto che c’è chi
arriva a scrivere: «Non si accettano commenti da buonisti dell’ultim’ora.
Sosteniamo sempre chi mette a repentaglio la propria vita per difendere la
nostra».

