ELEZIONI 2018, ECCO LE PROMESSE DEI PRINCIPALI PARTITI E LA LORO REALE FATTIBILITA’
Testi a cura di ALESSANDRO FARRUGGIA
PD – Per ogni euro in sicurezza andrà investito un euro in cultura. Il Pd propone diecimila assunzioni tra carabinieri, poliziotti, finanzieri, agenti penitenziari e vigili del fuoco ogni anno per aumentare la presenza capillare sul territorio. Piano per finanziare 50mila nuove videocamere per la sorveglianza su tutto il territorio nazionale. Eliminazione delle spese per cultura e sicurezza dai limiti del patto di stabilità. Fondi su nuove carceri e su ristrutturazione carceri esistenti, valorizzando la funzione rieducativa e garantendo la Certezza della pena.
FACT CHECKING – Linea Minniti confermata senza cadere nella deriva securitaria. Le 10mila assunzioni – quanto mai necessarie – valgono 200 milioni di euro e si scontrano con vincoli di bilancio. Servono tagli altrove, o una (improbabile) deroga europea al tetto del 3%. Videocamere utili e fattibili, ma non decisive. Investimenti in nuove carceri necessari visto il sovraffollamento attuale. Garantire la certezza della pena è un richiamo tanto giusto quanto generico, specie se non si vuole intervenire sulla prescrizione congelandola dopo l’avvio del processo e ridurre gli sconti di pena.
FORZA ITALIA – Riforma della giustizia per assicurare il diritto a un giusto processo. Separazione delle carriere della magistratura inquirente e giudicante. Nuova disciplina delle intercettazioni, della custodia preventiva, del diritto alla difesa. Tempi dei processi nella media Ue, piano straordinario di smaltimento delle cause arretrate, non appellabilità delle sentenze di assoluzione. Potenziamento del ricorso a misure alternative. Riforma legittima difesa. No a sconti di pena per reati di particolare violenza e efferatezza. Piano carceri.
FACT CHECKING – Forza Italia cerca di bilanciare il tradizionale garantismo con un rinnovato accento securitario da tolleranza zero. E quindi giusto processo, separazione della carriere, nuova disciplina delle intercettazioni, più diritti alla difesa, ma anche no a sconti di pena per i reati violenti, piano per la costruzione di nuove carceri, più risorse alle forze dell’ordine, poliziotto di quartiere, ricorso ai militari per il controllo delle città, stretta sui clandestini. Interventi che, però, costano molto.
LEGA – Riforma della legittima difesa, che dev’essere sempre legittima. Cancellazione delle modifiche alle norme carcerarie attuate dal centro-sinistra e di applicazione di sconti di pena. Ristrutturazione delle carceri inutilizzate e ampliamento del loro numero. Obbligo per il carcerato di contribuire al proprio mantenimento, anche con il lavoro sostitutivo. Aumento delle dotazioni e dei mezzi per le forze dell’ordine e maggiore presenza sul territorio. Giro di vite contro lo stalking e castrazione chimica per chi abusa di minori e reitera reato di violenza sessuale. Chiusura di tutti i campi nomadi.
FACT CHECKING – Riforma della legittima difesa molto popolare, certamente fattibile intervenendo sul codice penale, pur se non garantisce – vedi l’America – una riduzione dei reati. Piano carceri necessario, lavoro sostitutivo innovativo, aumento mezzi e organici delle forze dell’ordine sono misure che pongono i soliti problemi di bilancio. Attuazione concreta della legge anti-stalking quantomai necessaria. Chiusura campi nomadi di impatto immediato ma poco efficace con i nomadi italiani. Infine, la castrazione chimica: pone problemi etici.
MOVIMENTO 5 STELLE – Sicurezza partecipata, con il coinvolgimento dei cittadini. Ragionare su un accorpamento di polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia penitenziaria, e trasformazione delle attuali qualifiche esclusive di ciascun soggetto in nuove specialità in seno alla nuova ed unica Forza di polizia. Unica eccezione la polizia militare, che verrebbe devoluta ad apposito soggetto in seno alle forze armate. Riforma della prescrizione, condanna al lavoro di pubblica utilità obbligatorio per pene brevi. Separazione delle carriere dei magistrati.
FACT CHECKING – Sicurezza partecipata slogan generico, teoricamente molto efficace – controllo di vicinato – contro microcriminalità, ma di difficile gestione. Accorpamento di tutte le forze di polizia riforma epocale che nessuno ha mai tentato, che teoricamente razionalizzerebbe le forze e forse permetterebbe risparmi (oggi ci costano 20 miliardi all’anno) ma avrebbe resistenze fortissime nelle forze dell’ordine stesse. Riforma della prescrizione molto utile. Accenti garantisti, mitigati da stretta su immigrazione clandestina.
LIBERI E UGUALI – Antimafia, legalità, lotta alla corruzione, sicurezza dei cittadini devono essere al primo posto della politica. Più prevenzione e presenza delle forze dell’ordine nel territorio. Aumento degli organici delle forze dell’ordine. No all’approccio securitario, la sicurezza è un compito dello Stato, no all’ampliamento della legittima difesa. Riduzione dei tempi della giustizia penale e civile. Avere una certezza dell’effetto risarcitorio e/o riabilitativo della condanna, recuperando la funzione rieducativa della pena e rafforzando le misure alternative.
FACT CHECKING – Antimafia e legalità ma no all’approccio securitario. L’accento è sul garantire i diritti, dei cittadini ma anche dei detenuti, più che sulla repressione. Più presenza di forze dell’ordine sul territorio è affermazione condivisibile ma generica, l’aumento degli organici – chiesto da tutti i partiti – si scontra con i limiti di bilancio. Rafforzamento pene alternative senza esclusione dei recidivi rischia di aprire le porte delle carceri ai responsabili della microcriminalità più di quanto già oggi non accada.