ECCO COSA PREVEDE IL RIORDINO DELLE CARRIERE DI MILITARI E FORZE DI POLIZIA
L’art. 8 della legge n. 145/2015 (c.d. legge Madia) delega il Governo a revisionare le carriere del personale delle Forze di Polizia.
“art. 8. Riorganizzazione dell’amministrazione dello Stato 1. Il Governo è delegato ad adottare […]
[…] razionalizzazione e potenziamento dell’efficacia delle funzioni di polizia […] conseguenti modificazioni agli ordinamenti del personale delle Forze di polizia di cui all’articolo 16 della legge 1º aprile 1981, n. 121, in aderenza al nuovo assetto funzionale e organizzativo, anche attraverso:
[…] 1) la revisione della disciplina in materia di reclutamento, di stato giuridico e di progressione in carriera, tenendo conto del merito e delle professionalità, nell’ottica della semplificazione delle relative procedure, prevedendo l’eventuale unificazione, soppressione ovvero istituzione di ruoli, gradi e qualifiche e la rideterminazione delle relative dotazioni organiche, comprese quelle complessive di ciascuna Forza di polizia, in ragione delle esigenze di funzionalità e della consistenza effettiva alla data di entrata in vigore della presente legge, ferme restando le facoltà assunzionali previste alla medesima data, nonché assicurando il mantenimento della sostanziale equiordinazione del personale delle Forze di polizia e dei connessi trattamenti economici, anche in relazione alle occorrenti disposizioni transitorie, fermi restando le peculiarità ordinamentali e funzionali del personale di ciascuna Forza di polizia, nonché i contenuti e i princìpi di cui all’articolo 19 della legge 4 novembre 2010, n. 183, e tenuto conto dei criteri
di delega della presente legge, in quanto compatibili […]
di delega della presente legge, in quanto compatibili […]
[…] 3) l’utilizzo, previa verifica da parte del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell’economia e delle finanze, di una quota parte dei risparmi di spesa di natura permanente, non superiore al 50 per cento, derivanti alle Forze di polizia dall’attuazione della presente lettera, fermo restando quanto previsto dall’articolo 23 della presente legge, tenuto anche conto diquanto previsto dall’articolo 3, comma 155, secondo periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350; […]”.
Presso il Ministero dell’Interno è in corso un Tavolo tecnico inter-Amministrazioni per preparare un testo di riordino delle carriere da presentare Governo, in attuazione delle presente delega.
Secondo quanto si legge dalle relazioni dei sindacati di polizia (al momento l’unica fonte di informazione, visto il silenzio delle Amministrazioni e delle Rappresentanze Militari) la bozza in discussione ricalcherebbe quella elaborata dagli “Interni” a fine 2013 (vedi allegato) poi bocciata dalla RGS.
In sostanza si prevede:
- l’unificazione dei ruoli agenti e sovrintendenti con progressione in carriera (ad anzianità) fino alla qualifica di sovrintendente capo;
- l’istituzione di un nuovo ruolo direttivo speciale nel quale far confluire attuali Ispettori M.A. “Luogotenenti”;
- la soppressione dell’attuale ruolo speciale della categoria Ufficiali e la conseguente confluenza di tutti gli Ufficiali del ruolo speciale nel ruolo “normale”;
- conferimento della “dirigenza” all’attuale ruolo normale “Ufficiali” (dal grado di Maggiore in su) e, quindi, l’istituzione dell’inedita figura del dirigente ad anzianità[1];
- un regime transitorio costituito da interventi utili a premiare principalmente l’anzianità ed i gradi apicali.
Un progetto che:
- costerebbe 700 milioni di euro l’anno, mentre le risorse certe a disposizione sono una settantina di milioni[2] e le risorse “virtuali” (50% dei risparmi prodotti dalla delega) arriveranno al massimo (?!) a qualche milioncino di euro.
- l’esistenza di vacanze organiche (per promuovere serve evidentemente che ci sia il posto disponibile nel grado/ruolo superiore!), mentre la delega prevede la cancellazione di tutte le attuali vacanze organiche e non prevede il ripristino del turn-over.