Esteri

Droni contro il Cremlino: duro botta e risposta fra Russia e Usa

La Russia accusa apertamente gli Stati Uniti per un loro presunto coinvolgimento nei fatti del Cremlino, colpito nelle prime ore di mercoledì 3 maggio da due droni. Washington nega di aver partecipato in alcun modo al raid, di cui Mosca accusa materialmente gli ucraini, e parla di “follia”.

Gli Stati Uniti “sono responsabili dell’attacco” contro il Cremlino, condotto tramite l’utilizzo di due droni. Lo ha dichiarato il portavoce della presidenza russa, Dmitrij Peskov. “I tentativi di negare da parte di Kiev e di Washington sono, ovviamente, assolutamente ridicoli“, ha affermato Peskov nel corso di una conferenza stampa a Mosca.

Mosca: “Ciò che fa Kiev è deciso a Washington”

“Siamo ben consapevoli che le decisioni su tali azioni e su tali attacchi terroristici non vengono prese a Kiev, ma a Washington. E Kiev sta già facendo ciò che gli Stati Uniti le dicono di fare”, ha aggiunto Peskov. Vale la pena ricordare che le autorità e i media russi finora non hanno divulgato immagini relative ai droni impiegati durante l’attacco al Cremlino, ad esempio detriti e resti dei velivoli, né foto e video di eventuali danni provocati dall’impatto.

Putin torna al Cremlino: confermata la parata del 9 maggio

Il presidente russo Vladimir Putin, presunto obiettivo dell’attacco con droni, è già tornato al lavoro nel suo ufficio al Cremlino. “Putin sta lavorando al Cremlino. Avrà un’importante discussione con il ministro dello Sviluppo economico”, ha detto ai giornalisti il portavoce Peskov. La televisione russa ha anche mostrato un video del presidente rientrato nella sede moscovita dopo il raid. Il portavoce ha poi assicurato che non ci sono modifiche nel programma della parata militare del 9 maggio a Mosca, in cui si celebra la vittoria sovietica nella ‘Grande guerra patriottica’, come i russi definiscono la Seconda guerra mondiale. Sulla Piazza Rossa sarà presente anche il presidente Putin, che terrà come da tradizione un discorso.

Usa: “Accuse ridicole”

La Casa Bianca ha definito “ridicole” le affermazioni della Russia, secondo cui gli Stati Uniti sarebbero dietro l’attacco al Cremlino. A parlare è stato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, che ha definito anche “false” le accuse arrivate dal portavoce della presidenza russa. “Non abbiamo niente a che fare” con l’attacco, ha ribadito Kirby, negando qualsiasi coinvolgimento di Washington.

“Quelle di Peskov sono solo bugie, pure e semplici“, ha aggiunto il portavoce, facendo riferimento alle accuse lanciate dal portavoce del Cremlino secondo cui “le decisioni su tali attacchi terroristici vengono prese a Washington” e Kiev “si limita ad attuarle”. Gli Stati Uniti non sostengono né incoraggiano gli attacchi ucraini al di fuori dei confini del Paese, ha aggiunto il portavoce Usa, sottolineando che Washington in merito è stata “chiara, sia pubblicamente che in privato”.

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