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DOPPIO LAVORO VIETATO, MILITARI CONDANNATI A RISARCIRE LA DIFESA

(di Simone Traverso) – La Spezia. Giro di vite della corte dei Conti nei
confronti di militari
 scoperti a svolgere lavori anche al di fuori
delle strutture della Marina e per conto di enti e soggetti privati.

I giudici contabili hanno condannato due sottufficiali a
risarcire decine di migliaia di euro al ministero della Difesa.
Il primo, per 7 anni, ha svolto un doppio impiego come infermiere,
senza però aver avuto alcuna autorizzazione dal suo comando e dovrà ora versare 32
mila euro 
nelle casse del dicastero. Il capo di 1a classe era in
servizio alla sala medica del Centro Interforze Munizionamento Avanzato
di Aulla
, ma la guardia di finanza ha appurato che dal 2006 ha svolto
funzioni di infermiere, regolarmente retribuito, per conto delle cooperative
sociali “Coopselios” di Reggio Emilia, “Valorizziamo
l’impegno sociale”
 di Genova, “Igea group” di Piacenza, “San
Vincenzo”
della Spezia e “Val di Vara assistenza” di
Rocchetta di Vara. Secondo l’accusa, il militare avrebbe omesso volontariamente
di depositare le retribuzioni ottenute con il suo secondo lavoro alla pubblica
amministrazione, denaro che avrebbe dovuto essere destinato a fondi di
produttività
 o equivalenti.

L’altro caso riguarda un altro sottufficiale, in forza al Comando
subacqueo incursori 
del Varignano e dotato di patentino di fisioterapista.
I magistrati contabili lo hanno condannato a rifondere 5 mila euro per avere
svolto dal 2007 al 2009, l’attività di fisioterapista in un centro benessere
del Canaletto, il “Buena Vida”, alla Spezia, nonostante non fosse
stato autorizzato dai vertici del Comsubin. Il militare si è difeso affermando
di aver effettivamente seguito alcuni clienti della palestra, ma esclusivamente
a titolo gratuito, ma le Fiamme gialle sostengono abbia percepito «compensi
lordi pari a 46.905,85 euro».

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