Dino Maglio: l’Arma chiede 125 mila euro. Conto salato per l’ex carabiniere che ha violentato quattro donne
Il primo processo e la condanna
A svelare la doppia vita dell’ormai ex carabiniere, scoperchiando un vero e proprio vaso di Pandora di abusi e violenze era stata, nel 2014 la testimonianza di una ragazza autraliana di 17 anni: appena prima del volo che l’avrebbe ricondotta nel suo Paese, la giovane aveva denunciato alla questura di Padova di essere stata drogata e in seguito stuprata proprio da Maglio, il padrone dell’appartamento dove lei e la madre avevano diviso una stanza durante la tappa padovana del loro viaggio in Europa. Nel 2015 Maglio è giudicato colpevole di stupro nei confronti della liceale: sei anni e sei mesi di reclusione (ridotti a cinque in Appello).
Dino Maglio, ex carabiniere in servizio presso il comando provinciale di Padova, è stato condannato con sentenza definitiva a 9 anni e 8 mesi per aver abusato di quattro giovani donne e per averne drogate dieci. A questo si aggiunge un’altra condanna: la Corte dei Conti ha chiesto a Maglio di risarcire l’Arma dei Carabinieri con 125.640 euro (e 48 centesimi) per danno d’immagine e presunti disservizi.
Le vittime – ragazze, giovani donne, sempre e comunque turiste in cerca di ospitalità a prezzi contenuti – venivano adescate attraverso un sito di couchsurfing (lo scambio di appartamenti), dove l’ex militare aveva pubblicizzato come bed&breakfast il suo appartamento padovano di quartiere Arcella. Nel modus operandi del violentatore seriale, la placca con la fiamma da carabiniere aveva un ruolo preciso e importante: aprendo le porte del suo appartamento delle turistre cui offriva ospitalità, Maglio esibiva la placca per metterle a proprio agio.
A giugno 2022 l’Arma dei carabinieri ha formalizzato la richiesta di indennizzo per i danni all’immagine del corpo arrecati da Maglio con le sue condotte criminali e per presunti disservizi. L’udienza di primo grado nella causa di risarcimento è stata celebrata il 15 febbraio scorso: ad assistere Maglio. A giugno 2022 l’Arma dei carabinieri aveva formalizzato la richiesta di indennizzo per i danni all’immagine del corpo arrecati da Maglio con le sue condotte criminali e per presunti disservizi. Nel modus operandi del violentatore seriale, del resto, la placca con la fiamma da carabiniere aveva un ruolo preciso e importante: aprendo le porte di casa alle turiste cui offriva ospitalità, Maglio la esibiva per mettere a proprio agio le vittime designate.
Il conto dell’Arma è presto fatto: centomila euro per il danno d’immagine e altri 25 mila circa per presunte assenze dal servizio. Se sarà condannato, Dino Maglio dovrà pagare.
Il processo e la condanna
Nel 2014 una ragazza australiana di 17 anni ha denunciato alla questura di Padova di essere stata drogata e successivamente stuprata da Dino Maglio L’anno successivo, Maglio è stato ritenuto colpevole di stupro e condannato a sei anni e mezzo di reclusione (ridotti a 5 in Appello). Tuttavia, la vicenda non si è conclusa lì.
Grazie all’Investigative Reporting Project Italy, un network internazionale di giornalisti investigativi, è emerso che l’ex carabiniere aveva adescato 14 ragazze tra il 2013 e il 2014, pubblicando annunci di ospitalità su Internet. Le ragazze che hanno vissuto un soggiorno presso il B&B di Padova hanno condiviso le loro terribili esperienze in rete e i cronisti hanno fatto il possibile per mettere in fila i sospetti.
Il materiale raccolto è stato inviato alla Procura di Padova ed è stato analizzato dal PM Giorgio Falcone. Quest’ultimo ha contattato tutte le ragazze coinvolte nella vicenda, raccogliendo testimonianze da ogni parte del mondo.
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