DIMISSIONI DEL CAPO DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA: PRIMA DONNA AL COMANDO
TERREMOTO AL DAP: RUSSO SI DIMETTE, ARRIVA LA PRIMA DONNA AL VERTICE
ROMA – Un cambio storico ai vertici del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria scuote il mondo della giustizia italiana. Giovanni Russo lascia la guida del DAP dopo appena un anno, aprendo la strada alla prima donna che dirigerà l’istituzione: Lina Di Domenico.
DOSSIERAGGI E TENSIONI POLITICHE
Le dimissioni di Russo arrivano in un momento delicato, con l’ex capo del DAP al centro delle polemiche per il caso dei dossieraggi sui politici, vicenda che ha portato la procura di Perugia a indagare l’ex magistrato Laudati e il finanziere Striano. Ma le vere ragioni dell’addio sembrano affondare nelle tensioni con il sottosegretario Delmastro, con cui – secondo il sindacato Sappe – “non era mai scattato quel feeling indispensabile”.
UNA NOMINA NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ
La scelta di Di Domenico, attuale vice del DAP e nipote dell’ex vicecapo Giuseppe Falcone, rappresenta un passaggio di testimone significativo. Con un passato da giudice di sorveglianza a Novara e già vicecapo del Dipartimento tra il 2018 e 2019, porta con sé un’eredità importante nel mondo penitenziario.
L’OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Il Partito Democratico, per bocca di Serracchiani e altri esponenti, definisce le dimissioni “una conferma del fallimento della politica carceraria di questo governo”, puntando il dito contro il “sovraffollamento disumano” e il “dramma dei suicidi”.
FUTURO INCERTO
Mentre Russo si prepara al nuovo incarico di consigliere giuridico alla Farnesina, resta l’incognita sulla sua partecipazione all’apertura della Porta Santa a Rebibbia il 26 dicembre, uno degli eventi chiave del Giubileo. Nel frattempo, il mondo carcerario italiano attende risposte concrete a problemi sempre più pressanti, dal sovraffollamento alle condizioni di detenzione, in una fase che si preannuncia cruciale per il futuro del sistema penitenziario.
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