Delitto Legrottaglie: ecco il movente dell’omicidio
Dietro l’omicidio del brigadiere, un inquietante traffico di armi. Due arresti, un morto e agenti indagati. Ecco tutti i dettagli.
Il movente: zittire chi poteva scoprire troppo
L’assassinio del brigadiere Francesco Legrottaglie ha radici profonde. Secondo gli inquirenti, non si è trattato di un atto d’impeto ma di un’esecuzione mirata, finalizzata a impedire la scoperta di un arsenale illegale.
Il militare dei Carabinieri sarebbe stato ucciso per evitare che scoprisse armi clandestine nascoste in due immobili: una ferramenta e un’abitazione, entrambe riconducibili a Donato Giannattasio, oggi arrestato.
Le successive perquisizioni hanno portato alla luce un arsenale da guerra:
- pistole e revolver,
- fucile a canne mozze,
- silenziatori artigianali,
- decine di munizioni,
- targhe rubate,
- e materiale per la modifica illegale delle armi.
La fuga nelle campagne: un complice morto, un arresto
Dopo il delitto, Giannattasio e il suo complice, Michele Mastropietro, 59 anni, si sono dati alla fuga. Si sono nascosti nelle campagne di Grottaglie, ma la latitanza è durata poco.
Gli agenti li hanno intercettati. Giannattasio si è arreso senza opporre resistenza, mentre Mastropietro ha estratto un’arma e ha aperto il fuoco. Stava utilizzando la stessa pistola con cui è stato ucciso Legrottaglie.
Durante lo scontro:
- Mastropietro ha tentato di ricaricare l’arma,
- gli agenti hanno risposto al fuoco per difendersi e proteggere alcuni operai presenti nella zona,
- Mastropietro è rimasto ucciso.
Poliziotti indagati: atto dovuto, non un’accusa
Come previsto dalla prassi, i due agenti coinvolti nella sparatoria sono stati formalmente iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo. Si tratta di un atto dovuto, spiegano le autorità, per consentire le verifiche sulla dinamica dello scontro a fuoco.
Nessun sospetto sulle forze dell’ordine, ma un passaggio obbligato per la trasparenza dell’inchiesta.
Uno scenario criminale allarmante
L’omicidio, l’arsenale, la fuga, la sparatoria: questa vicenda restituisce uno scenario inquietante di criminalità organizzata, traffico d’armi e violenza letale contro lo Stato.
Il caso Legrottaglie non è un semplice fatto di cronaca nera: è un segno allarmante del livello di pericolosità che certi ambienti locali possono raggiungere, pronti a uccidere pur di non essere scoperti.
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