“Defiscalizzazione”: in arrivo benefici per il personale militare
“La riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali, si applica al personale militare delle Forze armate, compreso il Corpo delle capitanerie di porto, e al personale delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare in costanza di servizio nel 2020, che ha percepito nell’anno 2019 un reddito da lavoro dipendente, ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, complessivamente non superiore a 28.000 euro.
Nel periodo compreso tra il 1′ gennaio 2020 e il 31 dicembre 2020, l’imposta lorda
determinata sul trattamento economico accessorio, comprensivo delle indennità di
natura fissa e continuativa corrisposte al personale del comparto sicurezza e difesa è
ridotta per ciascun beneficiario fino ad un importo massimo di 582,50 euro.”
Questi sono alcuni punti previsti dal decreto sulla defiscalizzazione firmato il 23 dicembre 2020.
“Ricordo – sottolinea il delegato CoCeR Esercito Francesco Gentile – che questo beneficio fiscale – tanto rivendicato dalla Rappresentanza Militare durante i lavori per il riordino dei ruoli dell’anno 2017 – anche quest’anno garantirà uno sgravio fiscale pari a euro 582,50 netti.
Il famoso art.45 comma 2 del Decreto Legislativo n.95 del 29 maggio 2017 garantisce, ogni anno, un beneficio fiscale per tutto il personale del Comparto Difesa e Sicurezza, avente un reddito inferiore a 28000 euro. Con molta probabilità, il beneficio verrà elerargito nel mese di maggio 2021.
Il Decreto firmato verrà inoltrato alla Corte dei Conti con successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro sinergico e puntuale dei tecnici dello Stato Maggiore della Difesa, del Centro Unico Stipendiale Interforze e degli uffici preposti del Gabinetto del Ministro della Difesa.
A questi va il mio ringraziamento personale, associato a quello di tante migliaia di colleghi che attendono questa cospicua riduzione.
Il lavoro, che nel lontano 2017 condusse a questa norma, vide tanti protagonisti coinvolti, a partire dai tecnici della Difesa, passando per il Capo di Stato Maggiore della Difesa dell’epoca, il Gen. Claudio Graziano, per finire con l’ex Sottosegretario di Stato, On.le Domenico Rossi; il quale, grazie allo stimolo incessante della Categoria dei Graduati del Consiglio Centrale della Rappresentanza Militare, portò a redigere la novella giuridica, atta a garantire, a tutto il personale con una fascia di reddito bassa, il giusto ristoro economico derivante dall’applicazione del nuovo trattamento economico introdotto dal riordino dei ruoli.”