Dallo stato d'emergenza per i migranti alle sanzioni per le opere d'arte imbrattate: cosa ha deciso il Cdm
Martedì pomeriggio il governo Meloni si è riunito e ha dato il via libera al Def e al ddl per le sanzioni a chi imbratta monumenti e opere d’arte. Durante la riunione è stato anche deliberato lo stato di emergenza in relazione ai flussi migratori.
Le sanzioni per chi imbratta i monumenti
Il consiglio dei ministri ha dato anche il via libera al disegno di legge sulle nuove sanzioni “in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici” presentato dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Secondo quanto si apprende, il provvedimento stabilisce che, “ferme le sanzioni penali applicabili, chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 20.000 a euro 60.000“.
“Gli attacchi ai monumenti e ai siti artistici producono danni economici alla collettività”, ha detto il ministro. “Per ripulire occorrono l’intervento di personale altamente specializzato e l’utilizzo di macchinari molto costosi. Chi compie questi atti deve assumersi la responsabilità anche patrimoniale“. Il testo del ddl passerà alla Camera e al Senato che dovranno approvarlo nello stesso identico testo.
Lo stato di emergenza per i migranti
Durante il Consiglio dei ministri, è stato deliberato anche lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale per via dei flussi migratori attraverso le rotte del Mediterraneo. “Abbiamo aderito volentieri alla richiesta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ben consapevoli della gravità di un fenomeno che registra un aumento del 300 per cento“, ha detto il ministro delle Politiche del Sud e della Protezione civile, Nello Musumeci. “Sia chiaro, non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile dell’Unione europea”. Lo stato di emergenza, sostenuto da un primo finanziamento di cinque milioni di euro, avrà la durata di sei mesi.
Fonte Agi