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CYBERTRUCK IN FIAMME A LAS VEGAS: NON È TERRORISMO, MA IL GRIDO DI DOLORE DI UN VETERANO TORMENTATO DAI FANTASMI DELLA GUERRA

La notte di Capodanno si tinge di tragedia

Un’esplosione ha squarciato la quiete del Capodanno di Las Vegas quando Matthew Alan Livelsberger, 37 anni, ex berretto verde decorato, ha fatto esplodere una Tesla Cybertruck davanti al Trump Hotel. L’FBI ha confermato che l’uomo si è sparato prima di innescare la detonazione.

Il messaggio finale

“Compagni militari, e tutti gli americani, è ora di svegliarsi!” inizia così il drammatico messaggio trovato nel telefono di Livelsberger. “Siamo gli Stati Uniti d’America, il miglior popolo mai esistito! Ma in questo momento siamo malati terminali e diretti verso il collasso. […] Questo non è un attacco terroristico. È una sveglia. Gli americani prestano attenzione soltanto allo spettacolo e alla violenza. Quale modo migliore di far arrivare il mio messaggio se non con un numero con fuochi d’artificio ed esplosivi?” E conclude con parole strazianti: “Avevo bisogno di purificare la mia mente dal pensiero dei compagni che ho perso, e liberarmi dal peso delle vite che ho ucciso.”

Le indagini rivelano i dettagli

L’investigatore Spencer Evans dell’FBI ha escluso ogni collegamento con la recente strage di New Orleans, dove un altro veterano aveva causato 14 vittime. Lo sceriffo Dori Koren ha rivelato che il diario delle attività dell’uomo, recuperato dal 21 al 31 dicembre, documentava metodicamente l’acquisto di armi, attrezzature da campeggio e materiali esplosivi.

La miscela letale

L’esplosione è stata causata da una combinazione di fuochi d’artificio, serbatoi di gas e carburante da campeggio, tutti elementi accuratamente predisposti da Livelsberger nel veicolo.

Il profilo di un patriota tormentato

“Matt aveva molto rispetto per Trump, amava quell’uomo”, ha rivelato alla CNN un familiare che ha preferito rimanere anonimo. “Quando il presidente Trump era in carica, Livelsberger commentava sulla sua pagina Facebook le cose che il presidente Trump aveva detto o fatto o come stava aiutando l’esercito”, ha aggiunto la fonte.

Gli ultimi giorni

Nel telefono parzialmente carbonizzato, gli investigatori hanno trovato messaggi che esprimevano sostegno non solo a Trump, ma anche a Elon Musk e Robert F. Kennedy Jr. Le sue ultime parole riflettevano una visione cupa del paese, insieme al peso insopportabile dei traumi di guerra.

Il dramma dei veterani

Questo tragico evento riaccende i riflettori sulla difficile condizione dei veterani americani e sull’urgente necessità di maggiori supporti per il trattamento del disturbo post-traumatico da stress, una ferita invisibile che continua a mietere vittime anche dopo il ritorno dal fronte.

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