Cuneo fiscale, da luglio fino a 100 euro in più al mese. Lo sconto cala con l’aumento del reddito e si azzera a 40mila euro lordi
Il taglio del cuneo fiscale riguarderà lavoratori dipendenti con reddito annuo fra 8.200 e 40mila euro, partirà dal mese di luglio 2020 e comporterà un risparmio IRPEF fino a 100 euro al mese direttamente in busta paga: sono le caratteristiche fondamentali del provvedimento allo studio del Governo in base a quanto comunicato dal premier, Giuseppe Conte, dopo il vertice con i sindacati, Cgil, Cils e Uil, di venerdì 17 gennaio.
L’intervento, sottolinea il presidente del consiglio, riguarderà 16 milioni di lavoratori.
AUMENTI MENSILI PER FASCE DI REDDITO
Chi prende gli 80 euro dal 2014 arriverà a quota 100: 20 euro in più. I redditi tra 24.600 e 26.600 euro passeranno a 100 euro puliti al mese. Cosi fino a 28 mila euro di reddito. Da questa soglia in poi, partirà un meccanismo di “décalage” e il bonus – ovvero il credito di imposta – si trasformerà in detrazione e andrà progressivamente a calare:
- per i redditi fino a 29mila il beneficio scalerebbe a 1.166 annuo (+97euro mese);
- arriverebbe a 1.131 euro l’anno (94 euro mese) per la fascia 30 mila
- passerebbe a 1.097 (91 euro mese) per i redditi fino a 31 mila euro annui per scendere a 1.063 euro (88,5 euro mese ) per i redditi fino a 32 mila e a 1.029 (85,7 euro mese) fino a 33 mila.
A partire dai 34 mila euro, il taglio del cuneo si tradurrà in un beneficio sotto i mille euro annui.
- E infatti: i lavoratori con redditi di 34 mila euro percepirebbero 994 euro (83 euro mese), 960 euro (80 euro) quelli con 35 mila euro di reddito; 768 euro (64 euro mese) fino a 36 mila euro di reddito annuo;
- 576 ( 48 euro mese) per i lavoratori con un reddito lordo di 37mila euro annuo;
- 384 euro (32 euro mese ) per i redditi fino a 38 mila;
- 192 (16 euro mese) per quelli fino a 39 mila euro ( i famosi 53 centesimi al giorno) fino ad arrivare a impatto zero per i redditi di 40 mila euro annui.
Come è noto, il taglio del cuneo fiscale è una delle misure chiave della Legge di Bilancio 2020, che ha stanziato 3 miliardi per quest’anno e 5 mld all’anno dal 2021. La manovra (legge 160/2019, comma 7), prevede che siano però degli appositi provvedimenti a regolamentare la riduzione fiscale. Il Governo sta dunque predisponendo il provvedimento, che è quindi atteso in tempi brevi, anche in considerazione dell’andamento positivo che sembra caratterizzare il tavolo con i sindacati.
«Dopo tanti anni c’è un provvedimento che aumenta il salario netto di gran parte dei lavoratori dipendenti, è la strada giusta», commenta il segretario della Cgil, Maurizio Landini. «È un primo passo anche se continuano a restare fuori gli incapienti», segnala Anna Maria Furlan, segretaria generale Cisl. «Siamo partiti con il piede giusto: si allarga la platea dei lavoratori interessati, si mantiene il bonus, si introduce il ragionamento sulle detrazioni» aggiunge il leader della Uil, Carmelo Barbagallo.