Crosetto: “Ragionare sull’attivazione di riservisti militari in caso di emergenza”
In vista degli scenari futuri, andrebbe fatto un ragionamento sull’attivazione di una riserva, in caso di emergenza, ovvero di guerra. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, in audizione e davanti alle commissioni Difesa della Camera e Affari Esteri e Difesa del Senato. Il ministro ha citato gli esempi di Israele e Svizzera, con un addestramento costante dei riservisti. Si tratta di “una sfida più parlamentare che di ministero”, perché “la riserva più facile da attivare è quella delle forze di polizia”, coloro che “sono già formati ad attività di sicurezza”.
Il requisito del 2 per cento di spesa per la Difesa in ambito Nato è centrale, ma “siamo molto lontani” e l’obiettivo sarà “impossibile nel 2024” e “difficile anche per il 2028”, il processo di rinnovamento della Difesa deve avere un sostegno finanziario adeguato, ha affermato il ministro. Tuttavia, “la Nato non deve fissare obiettivi finanziari irrealistici”, ha spiegato poi Crosetto.
Il ministero della Difesa e quello per le Imprese e il Made in Italy (Mimit) possono migliorare la cooperazione in termini di industria militare. “La Difesa ha già presentato al Mimit” un piano sulle attività da sostenere, ha aggiunto Crosetto.
La Difesa deve continuare lo sviluppo di capacità strategiche “nei settori spazio e cyber. Altro ambito critico è quello subacqueo”, ha aggiunto Crosetto.
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