Difesa

Crosetto mette in guardia l’UE: “Senza gli USA non andiamo da nessuna parte”

Guido Crosetto è reduce da un vortice di incontri sul futuro dell’Ucraina con prime linee della nuova amministrazione americana. Alla fine Donald Trump, spiega il ministro della Difesa al “Messaggero”, non siederà da solo al tavolo con Vladimir Putin. L’Europa però deve farsi sentire. E farlo “con una voce sola”.

Quanto all’errore di escludere pezzi di Ue dal vertice di Parigi, Crosetto dice di non aver mai “amato i sotto-vertici europei. Tantomeno se queste fughe in avanti sono senza un criterio né preavviso. Un’Europa a centri concentrici, mi spiace, non può esistere. Ovviamente, in questa fase, l’Italia non poteva mancare. Però vorrei essere chiaro e realista su un punto: senza gli Usa noi europei non andiamo da nessuna parte”. Macron rischia falli di reazione contro Trump: “Non voglio giudicare, ma nelle relazioni internazionali, in tempi complessi come questi, serve calma, molta calma. La fretta è una pessima consigliera. Tra l’altro, diversi anni fa, anche Macron disse frasi più dure di Trump sulla Nato. Macron la definì ‘cerebralmente morta’, o ce ne siamo dimenticati? Poi, certo, le cose sono andate diversamente. Per fortuna possiamo contare su Meloni, una leader stimata e pragmatica: lei terrà aperto il dialogo Usa-Ue-Ucraina”.

Ma russi e statunitensi si parlano in Arabia Saudita. Europa non pervenuta: “Non è il primo tavolo sulla pace e non sarà l’ultimo. Tutti, almeno quelli più avvertiti, sapevano benissimo che Trump avrebbe accelerato. Dunque, ben vengano questi sforzi”. E l’Europa: “Sono convinto che sia un errore escluderla dal tavolo. Né può restarne fuori l’Ucraina, la vittima. Mi colpiscono le dichiarazioni di Lavrov, come se gli ucraini debbano espiare una colpa. Davvero surreale. La loro unica colpa è esistere, e resistere, contro un’aggressione armata”. Trump la pensa diversamente: “Credo che si confermerà per ciò che è: un pragmatico. Non escluderà nessuno. Vuole uscirne lui vincitore, non Putin. Proverà a farlo senza umiliare la Russia”. L’Ucraina ha perso: “Avrebbe perso se il conflitto fosse iniziato a parità di forze in campo e fosse stata occupata integralmente. Invece, aveva un quinto della popolazione, un decimo di truppe, un centesimo di armi, ma dopo tre anni e milioni di bombe russe sganciate, resiste. Putin controlla il 18 per cento del suo territorio e guida un Paese che si regge su un’economia di guerra e che produce, ormai, quasi solo armi”.

C’è stanchezza. Anche in Italia: “C’è stata dal primo minuto, inutile fingere. E’ nella natura umana non preoccuparsi dei problemi degli altri. Lo puoi fare, certo, ma solo finché il fuoco appiccato alla casa del tuo vicino non arriva fino alla tua”. Capitolo Ue: “L’Europa deve avere per obiettivo sedersi al tavolo per come ha sostenuto, con l’America, la resistenza ucraina. Però deve parlare a una sola voce. E dialogare con gli Usa. Assumendo, intanto, la responsabilità della sua difesa. Tradotto: aumentando gli investimenti rimasti fermi negli ultimi trent’anni. Però – conclude Crosetto – ora gli americani devono capire che serve tempo. Soprattutto per Stati come l’Italia e la Germania a cui a lungo non è stato concesso di riarmarsi”.

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