Esercito

Coronavirus, Guerini: “L’esercito è pronto a fare più controlli. Garantiremo la sicurezza sul territorio”

“Noi siamo pronti anche a fare di più. Le forze armate faranno il loro dovere”. Parola di Lorenzo Guerini, ministro della Difesa, che dalle pagine del quotidiano La Stampa racconta l’impegno dell’esercito nell’emergenza da nuovo coronavirus. Se dovesse esserci un’esigenza maggiore di ulteriore controllo e presenza sul territorio, in ausilio alle forze di polizia, daremo il nostro contributo – dice – Ma mi pare che la situazione sia sotto controllo. Gli italiani stanno rispondendo con grande senso di responsabilità”.

Di fronte alla possibilità di tensioni sociali soprattutto al Sud, Guerini dice che “dove ci sono elementi di maggior disagio, il governo, anche con gli ultimi provvedimenti, ha messo in campo risposte efficaci che saranno ulteriormente implementate con i prossimi provvedimenti”. Con lo scoppio dell’emergenza, spiega ancora Guerini – abbiamo concentrato una parte significativa delle nostre forze nella battaglia contro Covid-19 e quindi abbiamo sospeso la partecipazione a esercitazioni nazionali e internazionali. Dopodiché rimane inalterato il nostro impegno per le capacità operative delle forze armate, che non possono essere mai pregiudicate, neanche nel momento di emergenza in cui stiamo vivendo. E rimane inalterato l’impegno nelle missioni internazionali”.

Quanto agli aiuti arrivati da Cina, Russia, Cuba, Albania il ministro ritiene che si tratti “di un meccanismo di solidarietà della comunità internazionale molto importante e chi è oggetto di solidarietà non può che esserne grato e riconoscente. Ciò però non c’entra nulla con la nostra postura internazionale. Un conto è l’emergenza, altro i fondamentali della nostra politica di sicurezza, i cui pilastri sono la Nato e l’Unione europea”.

Appoggia poi la proposta del sindaco di Milano, Giuseppe Sala di una nuova costituente ma ritiene che “parlarne oggi sotto l’urto di emozioni drammatiche rischia di essere non dico prematuro, ma di cadere nel vuoto. Ciò non toglie che una riflessione debba porsi”.

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