CONTRATTO MILITARI 2022-2024: LA GRANDE BEFFA. UN’ANALISI COMPLETA DELLE PERDITE ECONOMICHE E DELLE CRITICITÀ
ROMA – Il rinnovo contrattuale del comparto Difesa per il triennio 2022-2024 sta generando onde di malcontento tra le fila militari, con cifre che parlano chiaro: una perdita stimata di circa 10.000 euro lordi per ogni militare nel triennio considerato. Clicca qui per leggere le tabelle degli aumenti e qui per leggere a quanto ammontano gli arretati e quando saranno percepiti.
IL CONTRATTO MILITARI 2022-2024 SOTTO ACCUSA: ITAMIL DENUNCIA “LA GRANDE BEFFA”
Secondo un dettagliato comunicato del sindacato ITAMIL, il nuovo contratto rappresenterebbe “il peggior accordo degli ultimi vent’anni”
In un comunicato diffuso dopo le festività natalizie, ITAMIL (sindacato dell’Esercito) lancia l’allarme sul rinnovo contrattuale del comparto Difesa per il triennio 2022-2024. Il sindacato, che insieme a USAMI dell’Aeronautica ha rifiutato di firmare l’accordo, presenta un’analisi critica e dettagliata delle criticità del nuovo contratto.
PERDITE ECONOMICHE SOSTANZIALI
Secondo i calcoli presentati da ITAMIL, ogni militare subirà una perdita di circa 10.000 euro lordi nel triennio. Il sindacato fornisce un’analisi dettagliata dell’impatto inflazionistico:
- 2022: inflazione all’8,1%, nessuna compensazione
- 2023: inflazione al 5,7%, nessun adeguamento
- 2024: inflazione stimata all’1%, compensazione insufficiente di soli 100 euro netti
ASSENZA DI VERA TRATTATIVA
Nel comunicato, ITAMIL evidenzia come i sindacati militari siano stati di fatto esclusi da un reale tavolo di trattativa. L’unico dialogo significativo si è svolto tra il Primo Ministro Meloni e i sindacati di Polizia, insieme al Co.Ce.R. dei Carabinieri.
RITARDI ED ESCLUSIONI
ITAMIL denuncia che gli aumenti e gli arretrati non verranno erogati prima di marzo/aprile 2025. Il sindacato contesta inoltre l’esclusione dal F.E.S.I. per i non firmatari, annunciando un ricorso basato sulla violazione del D.lgs. 195/1995.
DISPARITÀ NEI FONDI
Il comunicato sottolinea una significativa disparità nell’allocazione delle risorse:
- 100 milioni per Polizia e Soccorso Pubblico
- Solo 20 milioni (promessi) per il Comparto Difesa
PRESSIONI E INTIMIDAZIONI
ITAMIL riporta nel comunicato episodi preoccupanti durante il processo di firma: nessuna possibilità di intervento per le sigle sindacali e pressioni sui non firmatari, incluse minacce di procedimenti disciplinari e inchieste formali.
AZIONE LEGALE
Il sindacato annuncia l’avvio di un ricorso collettivo gratuito per tutti gli iscritti, attraverso il proprio pool legale guidato dall’Avvocato Massimo Taffuri, con tre obiettivi principali:
- Risarcimento per mancato adeguamento salariale
- Recupero dei 10.000 euro persi nel triennio
- Rivalutazione delle indennità pensionistiche
IMPATTO SUL FUTURO
ITAMIL sottolinea come gli effetti negativi di questo contratto si estenderanno anche alle prospettive pensionistiche, con indennità sottostimate che potrebbero compromettere il futuro economico del personale militare.
LA POSIZIONE DI ITAMIL
Nonostante le pressioni e le inchieste formali sul proprio Segretario Generale, ITAMIL mantiene ferma la sua opposizione a quello che definisce un accordo penalizzante per tutto il personale militare. Il sindacato ribadisce la necessità di una profonda revisione del sistema contrattuale militare per garantire una più equa tutela dei diritti del personale.
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