Condannato consigliere comunale per una collutazione con le forze dell’ordine. “Trovo assurdo dover risarcire un carabiniere che ha simulato la rottura di un timpano”
Cinque mesi con la condizionale, 2500 euro di risarcimento danni più il pagamento delle spese processuali. A tanto ammonta la condanna emessa la giudice del tribunale di Trieste, Camillo Poillucci, nei confronti di Ugo Rossi, attivista no vax e consigliere comunale del al capoluogo giuliano per il Movimento 3V.
Lo scorso 21 settembre, in piena campagna elettorale, Rossi (allora candidato sindaco) era rimasto coinvolto in una colluttazione con le forze dell’ordine, dopo essere intervenuto a sostegno di una sua sodale che aveva rifiutato di indossare la mascherina nell’accedere all’ufficio postale di viale Sanzio.
Arrivati sul posto i Carabinieri, la situazione era presto degenerata in una zuffa e Rossi era stato portato via dai militari con l’accusa, formulata dalla procura, di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Uno dei carabinieri intervenuti aveva infatti riportato la rottura di un timpano.
Nell’ultima udienza del processo per direttissima, il 22 dicembre, il pm Pietro Montrone aveva chiesto per Rossi un anno e sei mesi di reclusione senza la condizionale.
Ora i legali del consigliere hanno annunciano ricorso ed evidenziano quella che hanno definito una violazione del diritto di difesa, dal momento che nessuno dei due avvocati di Rossi ha potuto accedere al palazzo di giustizia, uno perché in isolamento in quanto positivo al covid, l’altro perché sprovvisto di green pass.
Una situazione cui il tribunale ha fatto fronte, come da prassi, assegnando un legale d’ufficio all’imputato.
«Ricorreremo in appello – queste le sue parole riportate dal Piccolo – per far valere i nostri diritti. Trovo assurdo dover risarcire un carabiniere che ha simulato la rottura di un timpano. Si tratta comunque di un precedente importante per l’Italia perché oggi abbiamo scoperto che, volendo, si può avere giustizia in poco tempo senza dover attendere tempi biblici». Rossi si era presentato sul posto con tanto di megafono che aveva usato per arringare i presenti, ma troppo vicino a un carabiniere che in conseguenza di ciò aveva accusato delle lesioni al timpano. Ne era nata una colluttazione con lo stesso Rossi che aveva opposto resistenza.