CONCORSO PER VICE BRIGADIERI DELL’ARMA, PENALIZZATI GLI APPUNTATI SCELTI
Il Riordino delle Carriere per le Forze Armate e di Polizia ormai in vigore, ha lasciato l’amaro in bocca a molti militari e poliziotti, insoddisfatti delle misure raggiunte.
I fondi investiti dal governo per il riordino dei ruoli e delle carriere sono stati ingenti e, nonostante un forte dissenso interno, è stato partorito “un ibrido provvedimento pasticciato, che non ha nulla di riordino se non il nome”. Questo fu il commento di Giuseppe La fortuna, delegato del Co.Ce.R carabinieri a ridosso dell’adozione del provvedimento.
Trascorsi pochi mesi dall’approvazione del riordino delle carriere, aldilà dei gradi nuovi e mancanti, cominciano ad originarsi molti ricorsi in ogni ruolo. Da ultimo la notizia relativa alla questione di legittimità costituzionale del riordino delle carriere sollevato dal Tribunale Amministrativo Regionale di Aosta.
Alla situazione del ruolo marescialli si aggiungono le recriminazioni di Appuntati e Carabinieri che, “hanno perso un’occasione che aspettavamo da tempo” sottolinea il delegato Co.Ce.R. carabinieri Giuseppe La Fortuna. “Le originarie spinte motivazionali che avevamo rispetto al riordino più di un anno fa, sono svanite. Ultima delusione – prosegue La Fortuna – la ripartizione del concorso per vice brigadieri, 1000 per “titoli” e 1000 per “titoli ed esami”.
I concorsi prevedono infatti che chi è Appuntato Scelto non potrà partecipare al concorso per “titoli ed esami” riservato ai carabinieri sino al grado di Appuntato, ma esclusivamente per quello a “titoli”, danneggiando in tal modo i giovani appuntati scelti che si vedono preclusa la strada dei “titoli” da chi ha un’anzianità maggiore e degli “esami” non potendo parteciparvi.
Insomma – conclude La Fortuna – un imbuto nel quale sono finiti tantissimi appuntati che riponevano speranze nel riordino delle carriere e nei concorsi che ne sarebbero conseguiti.