COMANDANTE GENERALE E COCER CARABINIERI DAL MINISTRO DELLA DIFESA: “RESTITUITE DIGNITA’ ALL’ARMA”
Oggi
pomeriggio il Co.Ce.R. Carabinieri ed il Comandante Generale dell’Arma hanno incontrato il Ministro della Difesa
Pinotti. Nell’occasione i delegati della rappresentanza militare hanno
consegnato un documento prodotto da varie riunioni con tutte le organizzazioni
funzionali dell’Arma.
pomeriggio il Co.Ce.R. Carabinieri ed il Comandante Generale dell’Arma hanno incontrato il Ministro della Difesa
Pinotti. Nell’occasione i delegati della rappresentanza militare hanno
consegnato un documento prodotto da varie riunioni con tutte le organizzazioni
funzionali dell’Arma.
Tra i vari argomenti trattati nel corso di questo riunioni e durante l’assise presso il comando Generale, quello di importanza vitale
è stato il blocco delle retribuzioni, avviate nel 2010 ed ancor oggi, dopo quattro anni, ancora
attiva ai danni del Comparto Difesa e Sicurezza.
è stato il blocco delle retribuzioni, avviate nel 2010 ed ancor oggi, dopo quattro anni, ancora
attiva ai danni del Comparto Difesa e Sicurezza.
“Come la S.V. Ill.ma sa bene, il blocco non si
è limitato ad arrestare solamente le aspettative contrattuali che rimangono
ferme al 2009, bensì ha annullato indennità quale l’assegno funzionale e tutti
gli avanzamenti di grado nel ruolo, frutto di delicati equilibri maturati in
sede di concertazione e che rappresentano un sostegno rilevante per redditi
talora davvero modesti, soprattutto se raffrontati ai sacrifici fin troppo
evidenti di vita e di condizioni familiari dei Carabinieri.”
è limitato ad arrestare solamente le aspettative contrattuali che rimangono
ferme al 2009, bensì ha annullato indennità quale l’assegno funzionale e tutti
gli avanzamenti di grado nel ruolo, frutto di delicati equilibri maturati in
sede di concertazione e che rappresentano un sostegno rilevante per redditi
talora davvero modesti, soprattutto se raffrontati ai sacrifici fin troppo
evidenti di vita e di condizioni familiari dei Carabinieri.”
Prosegue
il Co.Ce.R. “Negli anni abbiamo notato che altre categorie di dipendenti
pubblici non hanno patito così gravemente il blocco delle retribuzioni, per via
anche di una costruzione stipendiale più semplice, con progressioni
consistenti, ma più rade nel corso della vita professionale. La struttura
gerarchica dell’Arma e delle altre Istituzioni del Comparto invece, con
avanzamenti minimi frequenti e ravvicinati, rende particolarmente incidente il
blocco stipendiale, tanto che, nel quadriennio, circa 90.000 Carabinieri ne hanno subito gli effetti negativi. 9 su 10! Noi chiediamo con forza che il
Governo trovi le risorse per intervenire fin dal 1° gennaio 2014 a lenire gli
effetti di questa disposizione nefasta, che genera disparità di trattamento
economico tra militari con lo stesso grado e che svolgono le stesse funzioni,
generando disarmonia e malumore nei Reparti. Inoltre, gli effetti del blocco
costituiscono una penalizzazione ulteriore, soprattutto per coloro che,
inseriti in un sistema completamente contributivo, soffriranno dei minori
versamenti previdenziali sulla propria pensione. È una situazione squilibrata,
grave, ingiusta, non rispettosa dei più elementari principi costituzionali, ma
prima ancora del buon senso. E quindi non più tollerabile. Per il CO.CE.R.
Carabinieri e per i CO.I.R. Podgora, Ogaden, Pastrengo, Palidoro, Culqualber, Vittorio
Veneto e Scuole, riuniti in questa Assise presso il Comando Generale dell’Arma,
la priorità assoluta, in questo momento è quella di ridare fiducia al Comparto
Sicurezza e Difesa, ormai da troppi anni bistrattato e da troppo tempo
considerato come un contenitore da cui attingere risorse. Prosciugamento che
influisce negativamente proprio sul mantenimento della dignità di essere un
Operatore della Sicurezza e della Difesa.”
il Co.Ce.R. “Negli anni abbiamo notato che altre categorie di dipendenti
pubblici non hanno patito così gravemente il blocco delle retribuzioni, per via
anche di una costruzione stipendiale più semplice, con progressioni
consistenti, ma più rade nel corso della vita professionale. La struttura
gerarchica dell’Arma e delle altre Istituzioni del Comparto invece, con
avanzamenti minimi frequenti e ravvicinati, rende particolarmente incidente il
blocco stipendiale, tanto che, nel quadriennio, circa 90.000 Carabinieri ne hanno subito gli effetti negativi. 9 su 10! Noi chiediamo con forza che il
Governo trovi le risorse per intervenire fin dal 1° gennaio 2014 a lenire gli
effetti di questa disposizione nefasta, che genera disparità di trattamento
economico tra militari con lo stesso grado e che svolgono le stesse funzioni,
generando disarmonia e malumore nei Reparti. Inoltre, gli effetti del blocco
costituiscono una penalizzazione ulteriore, soprattutto per coloro che,
inseriti in un sistema completamente contributivo, soffriranno dei minori
versamenti previdenziali sulla propria pensione. È una situazione squilibrata,
grave, ingiusta, non rispettosa dei più elementari principi costituzionali, ma
prima ancora del buon senso. E quindi non più tollerabile. Per il CO.CE.R.
Carabinieri e per i CO.I.R. Podgora, Ogaden, Pastrengo, Palidoro, Culqualber, Vittorio
Veneto e Scuole, riuniti in questa Assise presso il Comando Generale dell’Arma,
la priorità assoluta, in questo momento è quella di ridare fiducia al Comparto
Sicurezza e Difesa, ormai da troppi anni bistrattato e da troppo tempo
considerato come un contenitore da cui attingere risorse. Prosciugamento che
influisce negativamente proprio sul mantenimento della dignità di essere un
Operatore della Sicurezza e della Difesa.”
Infine
il Co.Ce.R. conclude “Signor Ministro, i Carabinieri della Rappresentanza
Militare, coesi con il proprio Comandante Generale, il quale negli anni del suo
Comando ha continuato a trasmetterci amore per il Paese e per l’Istituzione, Le
chiedono questo impegno per restituire dignità e fiducia agli Uomini e alle
Donne dell’Arma Benemerita.”
il Co.Ce.R. conclude “Signor Ministro, i Carabinieri della Rappresentanza
Militare, coesi con il proprio Comandante Generale, il quale negli anni del suo
Comando ha continuato a trasmetterci amore per il Paese e per l’Istituzione, Le
chiedono questo impegno per restituire dignità e fiducia agli Uomini e alle
Donne dell’Arma Benemerita.”