Circolari retroattive: come stravolgere la vita professionale e familiare di un Carabiniere
“Il Sim Carabinieri, che fin dalla sua fondazione porta avanti una stretta attività collaborativa con l’Amministrazione al fine di migliorarla, interviene per segnalare lo stato di disagio professionale e, soprattutto, familiare provocato dalle due “famose” circolari emanate dall’ex Comandante Generale Giovanni Nistri a pochi giorni dal suo pensionamento che, di fatto, costringono il personale designato a cessare dall’incarico rispettivamente dopo dieci e quindici anni.”E’ quanto si legge in una nota del sindacato SIM carabinieri.
“Apprezzando il tentativo del nuovo Comandante Generale, Gen.C.A. Teo Luzi, di ridurre gli effetti dirompenti relativi alle circolari del suo predecessore, noi del Sim Carabinieri riteniamo che ciò non possa bastare dal momento che le conseguenze di tali decisioni si ripercuotono inevitabilmente sull’economia delle famiglie, costrette a trasferimenti imprevisti e totali cambi di vita.
Accettiamo, pur non comprendendo, la volontà del Generale Nistri di imporre questi limiti di permanenza ai Comandanti di Stazione ed al personale di alcuni reparti speciali dell’Arma – che tra l’altro per la loro alta formazione comportano enormi costi all’Amministrazione – ma non possiamo di certo accettare che questi ordini abbiano addirittura carattere retroattivo e che, pertanto, colpiscano militari che all’epoca della loro scelta professionale disconoscevano, né potevano prevedere, la possibilità di essere sollevati dall’incarico dopo aver compiuto un limite massimo di permanenza, a seguito di una circolare che sarebbe stata emanata anni dopo per volontà di un Comandante Generale prossimo alla quiescenza.
Per dare risposta alle innumerevoli lamentele giunte alla nostra Segreteria, chiediamo al nuovo Comandante Generale, Gen.C.A. Teo Luzi, qualora voglia ancora proseguire nell’applicazione dei queste decisioni ereditate, di eliminare almeno il carattere retroattivo delle due circolari e di imporle al personale dal giorno della loro entrata in vigore, in modo da poter garantire al personale dipendente una scelta familiare e professionale libera e consapevole, così come avviene per l’organizzazione delle carriere degli ufficiali dell’Arma.