CIRCOLARE DELL’ARMA SULL’USO DI SMARTPHONE PER FINALITA’ NON RICONDUCIBILI AL SERVIZIO. “PROLUNGATE CONVERSAZIONI PRIVATE E COMPULSIVA VERIFICA DELLA CHAT”
Lo svolgimento di qualsiasi attività di servizio, specie in ambiente esterno, richiede la massima concentrazione affinché non risulti compromessa la soglia di vigile attenzione richiesta per poter cogliere tempestivamente gli accadimenti che si verificano nei pressi, valutarne rapidamente le implicazioni e quindi, se del caso, intervenire con la necessaria re attività e le procedure operative più appropriate, in modo che venga ridotto al minimo qualsiasi fattore di rischio per il personale operante, soprattutto con riferimento alle situazioni caratterizzate da maggiore imprevedibilità. E’ quanto evidenzia una nota per il Co.Ce.R. dell’Arma dei carabinieri sulle “norme di condotta nel servizio istituzionale e uso di smartphone e dispositivi di connettività mobile”
La nota evidenzia che:
– l’utilizzo degli smartphone o di altri dispositivi di connettività mobile per finalità non riconducibili al servizio in atto, con prolungate conversazioni private o con la compulsiva verifica di chat, messaggi e applicazioni, condiziona inevitabilmente e sensibilmente la concentrazione, pregiudicando l’efficacia dell’attività e, ancor di più, la sicurezza del personale, con sfavorevoli commenti nell’opinione pubblica circa le modalità di esecuzione dei servizi, diffusi in rete anche con relativa documentazione video e/o fotografica delle situazioni rilevate!;
– è necessario limitare all’ occasionalità, e comunque per il tempo strettamente necessario, le comunicazioni telefoniche e telematiche di natura privata, fermo restando il divieto dell ‘uso di apparati telefonici alla guida dei veicoli. (L’eccezione prevista dall’art. 173 del Codice della strada per i conducenti dei veicoli delle Forze di polizia è connessa esclusivamente con il soddisfacimento di esigenze operative.)