Carabinieri

Chiedono la mazzetta ad un dentista, in carcere due carabinieri dei Nas

“Con quindicimila euro potremmo chiudere un occhio…”. Una frase sibillina, pronunciata a mezza bocca ma ben chiara. Però, quelli che un dentista aveva di fronte non erano due mariuoli pronti a tutto. Ma due carabinieri. Il professionista avrà pure pensato di aver frainteso. Ma quella richiesta gli è stata ripetuta. E allora non ha potuto far altro che denunciare. Ieri mattina, la trappola: quando i due si sono presentati a riscuotere la cifra, si sono trovati di fronte i loro colleghi. E stavolta, l’oggetto dell’attenzione erano proprio loro.

Una storia incredibile, che proviene da Lastra a Signa. E’ qui che ieri mattina, i militari della locale stazione, con i colleghi della compagnia di Signa, hanno avuto un compito che non capita tutti i giorni: arrestare due di loro. Ma gli uomini dell’Arma lo hanno portato a termine senza sbavature. Adesso sarà la magistratura a decidere del destino del luogotenente Antonio Barrasso e dell’appuntato Luigi Aprile. Carabinieri pluridecorati fino a ieri mattina, in servizio al Nas di Firenze, il nucleo antisofisticazioni che proprio in questo periodo è molto attivo a tutela dei cittadini: sorvegliano sui prezzi dei generi alimentari, ad esempio. Oppure vigilano sul commercio delle mascherine, bene indispensabile in questo momento. E assicurano che nessuno lucri sulla salute della gente.

Fanno anche i controlli, com’è doveroso che sia. E tra i controllati c’è stato anche questo studio dentistico di Lastra a Signa.

C’era qualcosa che non andava, nell’attività del professionista? Forse. Ma i due carabinieri, anziché verbalizzare e avviare l’iter dovuto in caso di irregolarità, hanno scelta un’altra strada. Quella che si è trasformata in qualcosa di simile a un’estorsione, con la divisa. Concussione è infatti l’accusa con cui i due carabinieri sono stati accompagnati in manette a Sollicciano. In manette è finito anche un terzo presunto complice dei due militari. Adesso sono a disposizione della procura. E del giudice per le indagini preliminari, che dovrà decidere sulla convalida del provvedimento e sulla misura da adottare.

Ieri mattina, dopo le denunce del dentista, è stata organizzata una consegna “controllata” delle banconote necessarie a mettere insieme la cospicua somma, che i carabinieri di Lastra a Signa aveva precedentemente segnato e fotocopiato.

All’appuntamento tra il dentista e i militari del Nas, c’erano anche loro. Nascosti, ma pronti a entrare in azione.

Un cenno e si sono palesati. Dall’altra parte c’erano due che indossano la stessa divisa, che chissà quante volte avevano atteso un identico “via” per mettere le manette a un furbacchione.

Perché l’hanno fatto? Avranno la possibilità di spiegarlo al giudice. Sarà sentito anche il professionista, che tra la strada – magari meno dannosa per la sua attività – di pagare e stare zitto, ha preferito scegliere comunque la giustizia.

Il comando provinciale dell’Arma dei carabinieri fa sapere che effettuerà ulteriori approfondimenti sulla vicenda.

redazione articolo a cura di Stefano Brogioni per la Nazione

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