Carabinieri in attesa: per alcune sigle sindacali il contratto slitta a fine ottobre. Ecco perché
Le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro del Comparto Sicurezza, atteso da molti Carabinieri, sono giunte a uno stallo.
Trattative bloccate: accordo rinviato a fine ottobre
Secondo un comunicato congiunto rilasciato oggi da diverse sigle sindacali, l’accordo non verrà chiuso prima del 31 ottobre 2024, una mossa che secondo i firmatari servirebbe a “mettere al riparo le sigle sindacali da eventuali dissensi da parte dei propri iscritti sulle scelte operate e dalle probabili disdette”.
Il comunicato, firmato dai segretari generali di SIC, SMAC, SAC, ASSOMIL e SIAC, critica duramente l’operato delle sigle sindacali coinvolte nelle trattative, accusandole di “accettare una separazione dei tavoli, inopportuna e dannosa” e di “non riuscire ad avanzare nessuna proposta normativa per migliorare le condizioni lavorative dei Carabinieri”.
Critiche alle sigle sindacali: accuse di inefficacia e scarsa rappresentatività
I firmatari denunciano che queste sigle, “guidate da ex Cocer”, rappresentano solo un terzo dei Carabinieri ma “chiudono accordi fallimentari anche per i restanti due terzi“. Viene inoltre criticata la mancanza di collaborazione con i sindacati delle forze di polizia ad ordinamento civile, che secondo il comunicato “stanno dimostrando come si possano condurre trattative e ottenere benefici non necessariamente legati agli stanziamenti economici”.
Urgenza economica: l’impatto del caro vita sui Carabinieri
Il documento sottolinea l’urgenza di concludere le trattative, considerando che “la morsa del caro vita sta schiacciando moltissimi Carabinieri”. Si chiede di “avviare immediatamente la contrattazione relativa al triennio 2025/2027” e di procedere “all’adeguamento delle indennità operative e il pagamento del lavoro straordinario non retribuito degli ultimi anni”.
Appello ai Carabinieri: richiesta di presa di posizione
I sindacati firmatari invitano i Carabinieri “ad una seria presa di posizione e ad una valutazione concreta nella scelta dei propri sindacati”, sottolineando che “i Carabinieri meritano risposte concrete, non ulteriori ritardi, non mortificazioni”.
Questa situazione mette in luce le tensioni e le difficoltà nel processo di sindacalizzazione delle forze armate, un fenomeno relativamente recente in Italia. Resta da vedere come evolverà la situazione e se le parti in causa riusciranno a trovare un accordo soddisfacente per tutte le parti coinvolte.