Carabiniere Vittorio Iermano campione di K1-fight. I complimenti del Gen. Oresta
Un campione sportivo nella Compagnia carabinieri di Alassio. Si tratta del vicebrigadiere Vittorio Iermano, in forza all’aliquota radiomobile, napoletano di nascita e ligure d’adozione, che da tempo concorre nelle competizioni italiane ed europee, conseguendo vittorie di rilievo che hanno dato lustro all’Arma. La disciplina sportiva che lo vede combattere è K1-fight.
Lui è campione italiano in carica (6 volte campione italiano), vice campione mondiale del circuito KOK 2014 e vice campione europeo 2015, 9 del ranKing mondiale della federazione Glory, atleta del kombat team Alassio del maestro Alassandro De Blasi.
Considerato che il successo ha onorato anche la città di Alassio, il sindaco Marco Melgrati, tempo fa, ha voluto omaggiare Viittorio iermano in Comune, tributandogli un riconoscimento. Ieri, a Genova, nella sede del Comando Legione Carabinieri “Liguria”, il comandante, generale di brigata Pietro Oresta, ha ricevuto il vicebrigadiere Iermano per complimentarsi dei risultati di rilievo conseguiti.
Il rigore, la disciplina, lo spirito di sacrificio, capisaldi dell’Arma dei carabinieri, hanno forgiato il carattere sportivo del “militare atleta”, permettendogli, con i duri allenamenti, di raggiungere traguardi lusinghieri.
Cos’è il K-1?
Il K-1 è uno sport da combattimento che prende il nome da un torneo Giapponese, il cui successo nel corso degli anni ha dato vita ad un vero e proprio stile di combattimento. Esso si trova per regolamento a metà tra la Kick Boxing occidentale (Full Contact) e la Muay Thai (Boxe Tailandese). Nella K-1 si colpisce con pugni, calci e ginocchiate, non si può afferrare l’avversario alla testa con due braccia (clinch), ma viene accettata la “presa” con una sola mano per colpire con una ginocchiata solamente. Si possono afferrare i calci per poi contrattaccare. Si può afferrare la gamba avversaria per eseguire tecniche di “spazzata” e cioè per far cadere l’avversario. I colpi di gomito non sono ammessi.