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CARABINIERE MORTO IN CASERMA, LE INDAGINI PASSANO ALLA POLIZIA

(di Fra. Mar.) – Novità nell’indagine conseguente
alla morte del carabiniere di Foligno Emanuele Lucentini. E’ della scorsa
settimana la delega della procura di Spoleto alla squadra mobile della questura
di Perugia, quando in un primo momento ad indagare erano stati i carabinieri. A
darne notizia è il quotidiano La Nazione.

Indaga
la polizia
 Il procuratore Alessandro
Cannevale ha quindi chiesto alla polizia di chiarire i misteri attorno alla
morte dell’appuntato scelto. Erano stati i familiari del militare a criticare
subito il fatto che non fossero stati fatti dei prelievi del sangue al militare
indagato per omicidio colposo, dopo aver esploso il colpo che ha ucciso il
collega. La magistratura solo in un secondo momento ha disposto il prelievo dei
peli, che però non possono fornire le stesse informazioni.
Doppia
indagine?
 Sempre secondo La Nazione,
oltre all’indagine ormai affidata alla polizia, anche all’interno dell’Arma ci
sarebbe un’indagine che mirerebbe a stabilire eventuali omissioni e
responsabilità della catena gerarchica nello svolgimento delle indagini. E’
sempre il quotidiano a rivelare una voce non ufficializzata del trasferimento
del capitano della compagnia di Foligno Antonio Memoli, e di quello di altri
ufficiali del comando provinciale, che comunque non sarebbero legati
all’accaduto. Qualcuno di loro infatti lo aveva già in programma.
La
dinamica
 Il punto però è che la
dinamica della morte dell’appuntato scelto Lucentini non è assolutamente
chiara. Di certo c’è solo quella traiettoria troppo orizzontale di quel
maledetto colpo che ha trapassato la testa del povero appuntato Lucentini per
poi andare a conficcarsi su un muro ad oltre due metri di altezza. C’è
l’accertamento irripetibile disposto sulle impronte isolate sull’arma, sul dna
prelevato sul proiettile e sul caricamento «accidentale» dell’arma. Al vaglio
infatti c’è anche la possibilità che il militare adesso indagato per omicidio
colposo, e che non invece, come lui ha dichiarato, il colpo sarebbe partito
accidentalmente quando il carabiniere ha perso l’equilibrio. Come però hanno
fatto notare i familiari del militare deceduto, la traiettoria del colpo, in
caso di un colpo partito quando il carabiniere stava cadendo, avrebbe dovuto
essere molto più inclinato.
Accertamenti Altri accertamenti sono stati disposti sulle
testimonianze delle persone presenti quella maledetta mattina in caserma e quello
che è accaduto nei momenti successivi all’incidente. Perché comunque, questo
appare certo, si tratta sempre e comunque di un incidente. Ma forse non quello
del colpo partito per sbaglio mentre qualcuno cadeva. Al vaglio degli
inquirenti c’è anche la possibilità che il carabiniere possa aver sparato
pensando di avere in mano la sua M12 già scaricata, e non invece quella di
Lucentini, ancora accidentale.

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