Carabinieri

Carabiniere intasca soldi delle multe: condannato a risarcire il Ministero della Difesa

Un ex appuntato scelto dei Carabinieri di 53 anni, residente a Monteroni (Lecce), è stato condannato a risarcire il Ministero della Difesa con oltre 8.000 euro per danno d’immagine. La sentenza è stata emessa dalla Corte dei Conti di Bari, in seguito all’accusa di appropriazione indebita delle somme versate dai cittadini per il pagamento delle contravvenzioni.

Il sistema fraudolento: ricevute false e accesso abusivo ai dati

Tra il 1° gennaio e il 4 febbraio 2022, il militare avrebbe incassato indebitamente un totale di 4.664 euro in 49 occasioni diverse, sfruttando la sua posizione all’interno della sezione amministrativa del Comando Provinciale di Lecce.

Il metodo utilizzato era ben collaudato: rilasciava false ricevute di quietanza e assegnava numeri identificativi errati a chi pagava in contanti le multe. Le somme, però, non venivano mai registrate ufficialmente. Inoltre, per evitare solleciti di pagamento, il carabiniere accedeva abusivamente al sistema informatizzato delle contravvenzioni di Poste Italiane, inserendo la dicitura “Ricorso totale” nei verbali, in modo da bloccare i termini di pagamento.

Le indagini e la condanna

Il comportamento illecito è stato scoperto dai colleghi, che hanno notato una condotta sistematica e consolidata. Il 3 novembre 2023, il Tribunale di Lecce ha disposto nei confronti del militare una misura interdittiva dall’attività, accusandolo di peculato militare aggravato, falsità materiale in atti pubblici e accesso abusivo a un sistema informatico.

In sede penale, il carabiniere ha patteggiato una pena di 4 anni. Parallelamente, la Corte dei Conti ha avviato un procedimento per ottenere un risarcimento per danno d’immagine.

Danno d’immagine e licenziamento definitivo

Secondo la sentenza, la condotta del militare ha provocato una grave perdita di prestigio per l’Arma dei Carabinieri, causando disdoro interno e coinvolgendo, seppur indirettamente, altri colleghi ignari delle sue manovre fraudolente.

Sebbene l’Appuntato abbia restituito le somme indebitamente trattenute, è stato prima sospeso dal servizio, poi dichiarato non più idoneo. Definitivamente.

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