Carabinieri

Campagna vaccinazioni carabinieri. Il direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia, rassicura sull’efficacia dei vaccini oggi a disposizione

A seguito del diffuso e crescente scetticismo riguardante la campagna delle vaccinazioni che presto interesserà il personale militare, il Co.Ce.R Carabinieri ha incontrato il Direttore Sanitario dello Spallanzani  Prof. Francesco Vaia il quale ha illustrato, in termini generali, il suo punto di vista sulla vaccinazione contro il COVID-19. 

Il Prof. Vaia ha evidenziato come, a fronte dell’emergenza pandemica in atto, sono stati sviluppati ed autorizzati dall’EMA per l’Europa e dall’ALFA per l’Italia ben tre vaccini prodotti dalla Pfizer-BioNTech (COMIRNATY), da Moderna (COVID 19 – Moderna vaccine – mRNA-1273) e da AstraZeneca (COVID 19 – AstraZeneca Vaccine – ChAdOx1). Il processo di approvazione dei vaccini è stato più rapido rispetto a quello ordinario poiché la grave emergenza sanitaria ha permesso di investire ingenti somme di denaro sulla ricerca, consentendo, così, una sperimentazione sincrona e veloce, ma senza saltare alcun passaggio previsto dalle procedure.

Inoltre, la scelta dei vaccini e le modalità di somministrazione degli stessi alle varie categorie, indicate come prioritarie, sono frutto del notevole lavoro svolto da un consesso composto da rappresentanti del Ministero della Salute, della struttura del Commissario Straordinario per l’emergenza COVID, dell’ALFA, dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’AGENAS, sentiti i componenti del Comitato Nazionale di Bioetica (come indicato nel documento “Vaccinazioni arti-SARS-CV-2/ COVID-19 – Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione arti-SARS-CoV-2/ COVID-19” dell’8 febbraio 2021).

Gli innovativi vaccini a RNA messaggero o a vettore virale innocuo non creano alcun effetto collaterale al nostro organismo ed in particolare, nel periodo trascorso dall’introduzione di tali vaccini, non sono stati segnalati casi di reazioni avverse di natura particolarmente grave. Gli effetti collaterali descritti sono talvolta addirittura minori di quelli di farmaci anche di uso comune e, indipendentemente dalla percentuale dichiarata di efficacia (comunque maggiore di quella dei tanti, comuni vaccini antinfluenzali), tali vaccini sono risultati incidere sensibilmente sul tasso di letalità, di fatto azzerandolo. Secondo il Prof. Vaia, l’efficacia dichiarata riferita a ciascun vaccino, anche se pari a circa il 70%, come nel caso del vaccino AstraZeneca, riduce certamente la probabilità di ammalarsi e, inoltre, determina, nei soggetti eventualmente ammalati, un decorso clinico meno grave in modo analogo a quello che già avviene per i vaccini antinfluenzali. Molto importante è, inoltre, la minore circolazione del virus provocata da una diffusa vaccinazione con conseguente progressiva riduzione dei contagi, come è avvenuto in Israele (riduzione del 30% dei contagi dovuta alla massiva vaccinazione della popolazione).

La strategia vaccinale, per garantire una maggiore efficacia, soprattutto nelle fasi iniziali, deve in ogni caso essere accompagnata dalle ben note misure di precauzione quali il distanziamento, l’utilizzo delle mascherine o dei d.p.i. ed il frequente lavaggio delle mani.

Lascia un commento

error: ll Contenuto è protetto