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BERSAGLI IN DIVISA: PITZIANTI (COCER CARABINIERI): “ASPETTI UMILIANTI E RESTRITTIVI”

(di Silvia Mancinelli) – Identificazione
delle forze di polizia. Sembrava un’idea accantonata, oggi se ne torna a
parlare.

«Incredibile
ma vero – commenta Gianni Pitzianti, segretario Cocer carabinieri -. Solo pochi
mesi fa ci siamo attivati insieme allo Stato Maggiore per contrastare l’iter
del disegno di legge presentato da diversi senatori del M5S ed oggi siamo di
nuovo qui a discuterne. Dall’esame del testo sono emersi aspetti umilianti e
restrittivi per il personale impiegato in ordine pubblico, come l’obbligo per
gli operatori di polizia di munirsi di caschi con codici identificativi
alfanumerici realizzati con materiale visibile anche a distanza di 15 metri.
Che casco ci vorrà mai per attaccarci una segnaletica degna di quella
autostradale?»
Insomma, una presa in giro?
«Più
che altro una mossa incomprensibile. Mi pare che in Italia le forze di polizia
abbiano la massima fiducia degli italiani: perché certi parlamentari vanno
contro il sentire comune?»
Crede ci possa essere un fine
nascosto dietro la riproposizione di questa iniziativa?
«Non
voglio pensarlo. Certo ho fatto delle considerazioni, non mi spiego la ragione
di questa proposta, ma siamo pronti a discuterne. Se volessero veramente
evitare gli scontri dovrebbero acconsentire parimenti all’identificazione dei
manifestanti».
Sarebbe fattibile?
«Basta
prendere ad esempio le grandi maratone, come quella di New York: numeriamo
tutti i partecipanti così che i responsabili da entrambe le parti siano
identificabili con gli stessi strumenti. A quel punto gli infiltrati sarebbero
riconoscibili e non più impuniti e l’ordine sarebbe da entrambe le parti».
Queste proposte che effetto
fanno sui tutori della legge?
«Mi
sento amareggiato. Iniziative del genere demotivano le forze dell’ordine a fare
il proprio dovere. Vietiamo piuttosto che si manifesti a volto coperto o con i
caschi, liberi di fare la qualunque. Quando hanno oltraggiato piazza di Spagna
siamo stati accusati di non essere intervenuti energicamente: come ti muovi ti
mettono con le spalle al muro».
Ha visto le foto degli agenti
imbrattati di vernice dagli studenti?

«Purtroppo
sì. Hanno imbrattato lo Stato e qualche parlamentare dovrebbe prendere provvedimenti.
Se fosse successo il contrario, tutti avrebbero alzato il dito contro le forze
di polizia. Quell’immagine fa male alla gente per bene: quando noi indossiamo
la divisa lo facciamo per degli ideali ben precisi. Invito chi ha partorito il
disegno di legge ad andare per una volta accanto a chi tutela l’ordine
pubblico, prendendosi di tanto in tanto anche un po’ di colore».

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