Avv. Carta, a difesa dell’ufficiale di Marina: “Intento era rinfrancare lo spirito di tante giovani reclute sottoposte ad eccezionali precauzioni”
“In merito al procedimento disciplinare avviato nei confronti della ufficiale di Marina di Taranto per il noto video del ballo di gruppo, si precisa che l’episodio si è verificato a conclusione ed a margine di un giuramento collettivo di volontari in ferma prefissata che, a causa dell’emergenza sanitaria in atto, si era dovuto eccezionalmente svolgere “a porte chiuse”, senza la consueta partecipazione di parenti ed amici.” E’ quanto si legge in una nota dell’ Avv. Giorgio Carta, difensore dell’ufficiale della Marina Militare protagonista del video divenuto virale sui social nelle ultime ore.
“Non solo: per precauzione sanitaria, quei giovani militari non avevano fruito della franchigia, cioè della libera uscita, per tutta la durata del corso né era stata consentita loro la consueta giornata da trascorrere assieme ai parenti dopo il giuramento.
L’ufficiale in questione, madre di un bambino di tenera età e mossa dalle migliori intenzioni, non ha violato alcuna consegna né ha determinato alcun dispendio economico per lo Stato, avendo protratto per nemmeno tre minuti un’adunata di militari già implotonati per il giuramento ed imbraccianti armi scariche del tutto inidonee allo sparo. L’intento dell’ufficiale è stato solo quello di rinfrancare lo spirito di tante giovani reclute sottoposte ad eccezionali precauzioni e ad isolamento dal resto del mondo.
Sorprende che la scala gerarchica, per fatti assolutamente inoffensivi per l’immagine ed il prestigio della Marina militare, abbia invece ritenuto di avviare in tempo record addirittura un procedimento per la consegna di rigore, che è la più grave delle sanzioni di corpo, riservata quindi a comportamenti di massimo allarme e discredito. Sorprende altresì che, in luogo dei 90 giorni consuetamente preventivati per siffatti procedimenti disciplinari, siano stati concessi 30 giorni massimi, di cui solo 10 per presentare memorie difensive, in luogo dei consueti 60.
La mia assistita respinge tutte le accuse di avere leso l’immagine della Forza armata ed esprime sgomento e dispiacere per l’imprevista reazione della scala gerarchica, anche in considerazione del fatto che la stessa Marina militare ha pubblicato pochi anni fa un analogo video musicale, ancora visibile in rete con tanto di logo ufficiale dell’Istituzione e molto apprezzato da tutti per il suo significato goliardico ed umanizzante. Peraltro, è consuetudine di tutte le forze armate e di polizia del mondo la diffusione di analoghi video musicali che hanno il solo scopo di avvicinare le donne e gli uomini in divisa al cuore della gente, con effetto, quindi, del tutto opposto a quello della contestata lesione di immagine.
Nell’esprimere ogni estraneità della ufficiale alla circolazione in rete del video, avvenuta senza il suo consenso ed anzi a sua insaputa, la militare mi ha rassicurato di aver inteso esclusivamente far scaricare la tensione delle reclute in un giorno di massima concitazione quale è, da sempre e per ogni militare, la cerimonia del giuramento. Tanto premesso – conclude l’avv. Carta – ho ricevuto mandato per esperire ogni opportuna difesa avverso qualsiasi, eventuale provvedimento disciplinare dovesse scaturire dalla vicenda.”