Austria e Ungheria d’accordo sul non-invio di armi all’Ucraina
I due Paesi sono d’accordo sul non inviare armi all’Ucraina, hanno dichiarato la ministra della Difesa austriaca Klaudia Tanner e il suo omologo ungherese Kristóf Szalay-Bobrovniczky durante un incontro a Budapest lunedì, sottolineando la stretta collaborazione tra i due Paesi confinanti. La posizione dell’Austria e dell’Ungheria in merito alla guerra in Ucraina è chiara: entrambi i Paesi non invieranno armi nell’area della guerra per evitare un’ulteriore escalation, hanno dichiarato la ministra della Difesa austriaca Klaudia Tanner e il ministro della Difesa ungherese Kristóf Szalay-Bobrovniczky durante una conferenza stampa congiunta a Budapest lunedì.
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Szalay-Bobrovniczky ha sottolineato che i due paesi saranno dalla parte della pace, ma forniranno comunque aiuti umanitari ai rifugiati di guerra. La stretta collaborazione sarebbe tanto più importante in quanto “viviamo in un periodo di pericolo”, ha affermato.
Secondo Tanner, il pericolo maggiore è che la guerra possa estendersi all’Europa, causando una guerra convenzionale ma anche una guerra ibrida e un aumento della migrazione in generale.
“Gli effetti non si fanno sentire solo in Austria, ma anche in Ungheria. Alla fine, la rotta passa attraverso il nostro Paese vicino e arriva fino a noi”, ha sottolineato Tanner, secondo quanto riportato dall’Apa. Entrambe le parti concordano sul fatto che una stabilità dei Balcani occidentali svolge un ruolo importante anche per quanto riguarda la migrazione.
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L’Austria ha già chiesto una rapida integrazione degli Stati dei Balcani occidentali, con la ministra dell’Integrazione Susanne Raab che a novembre ha chiesto all’Ue di “darsi finalmente da fare”. Nello stesso mese, il cancelliere Karl Nehammer si è alleato con l’Ungheria e la Serbia per impedire ai richiedenti asilo di scegliere i Paesi in cui presentare domanda di asilo, firmando un memorandum d’intesa per respingere i migranti clandestini al fine di porre fine all’”asilo a la carte”.
Il numero di richieste di asilo in Austria è triplicato l’anno scorso, raggiungendo le 108.490 domande, diventando così il Paese dell’Ue con l’aumento più marcato in assoluto. Nel frattempo, l’Ungheria ha registrato il minor numero di domande, con appena 46 richieste. Il fatto che il Paese di Visegrad si rifiuti di registrare i richiedenti asilo, in contrasto con il diritto comunitario, non è stato menzionato da Tanner lunedì.
In passato, l’Ungheria ha affermato di essere stata sottoposta a una maggiore pressione a causa dei rifugiati in fuga dalla guerra dalla vicina Ucraina, mentre i critici sottolineano che in realtà pochi rifugiati scelgono di rimanere in Ungheria.