Polizia

Arrestato anarchico latitante dal 2021 catturato dai Nocs

Il latitante anarchico di Trento, Luca Dolce, noto con lo pseudonimo ‘Stecco’ è stato catturato dai Nocs della polizia di Stato nei pressi Bordighera, in provincia di Imperia. Latitante dal 2021, al momento della cattura aveva una carta di identità falsa.

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Arrestato l’anarchico di Trento, Luca Dolce, latitante dal 2021. L’uomo è stato catturato dai Nocs della polizia di Stato nei pressi di Bordighera al termine di una complessa indagine della Direzione centrale della polizia di prevenzione che aveva costituito un gruppo di lavoro con le Digos di Trento, Trieste, Treviso, Genova e Brescia. L’attività, coordinata dalla procura distrettuale di Trento, è stata diretta dal procuratore Sandro Raimondi. Dolce al momento della cattura aveva una carta di identità falsa.

Chi è Luca Dolce

Il 39enne anarchico, detto ‘Stecco’, formatosi a Trieste, ha diversi precedenti ed è stato in carcere a Tolmezzo, a Modena e a Ferrara, dove era stato detenuto con Alfredo Cospito. Insieme ad altri 62 anarchici, nel marzo scorso era stato condannato per i disordini al valico del Brennero del 7 maggio 2016 durante una protesta contro il cosiddetto muro anti-migranti annunciato dall’Austria. La pena inflittagli era stata di tre anni e otto mesi. Nel 2019 Dolce era stato fermato a Torino e incarcerato a Tolmezzo per la falsificazione di documenti per conto di un terrorista spagnolo.

Dolce si trova nel carcere di Imperia e su di lui pende una pena di 3 anni e 6 mesi per condanne divenute definitive. E’ ritenuto un militante di spicco della galassia anarchica nel Triveneto e figura di collegamento con gruppi dell’antagonismo e del marxismo leninismo. Dal 2009 era molto attivo in Trentino, in particolare nella zona di Rovereto. La latitanza dell’anarchico trentino era iniziata nel 2021 dopo la condanna a due anni e quattro mesi per gli scontri con le forze dell’ordine durante una manifestazione organizzata a Rovereto contro la Lega, nel 2018. Il 17 marzo scorso era arrivata la seconda condanna per i disordini al Brennero del 2016.

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