Carabinieri

Arma parte civile contro i carabinieri. Sim CC: ‘inquietudine nella base’. Sindacato dei Militari: “Valutiamo querela”

La notizia che l’Arma dei Carabinieri, il Ministero della Difesa e quello dell’Interno abbiano “chiesto di costituirsi parte civile contro gli autori del presunto depistaggio sulle vicende che hanno portato al decesso di Stefano Cucchi, sta suscitando nella base forte inquietudine. A questo si aggiunga che un fantomatico Sindacato dei Militari ha a sua volta chiesto di unirsi parte civile al processo”. Così in una nota Antonio Serpi, segretario generale del Sim (Sindacato Italiano Militare) Carabinieri, che afferma: “Mai ci costituiremo parte civile contro dei Carabinieri cui ribadiamo la vicinanza alle famiglie dei carabinieri coinvolti a qualsiasi titolo, prendendo le distanze da sindacati abusivi perché non autorizzati sui quali chiediamo venga fatta luce sulla regolarità”.

Il Sim Carabinieri, primo e unico sindacato autorizzato,è chiaro: “Sia fatta emergere la verità ma mai l’Arma parte civile contro i suoi Carabinieri”.

“Il Sim Carabinieri – prosegue la nota – nel ribadire la sua vicinanza alle famiglie dei carabinieri coinvolti a qualsiasi titolo, affinché sia accertata in sede giudiziale la verità, intende smentire le notizie rilanciate da alcuni media nazionali circa la propria richiesta di costituzione parte civile e prendere le distanze sia da sigle sindacali non autorizzate e non rappresentative, verosimilmente spinte da intenti non chiari, sia dalla decisione presa dai vertici dell’Arma e ministeriali almeno finché la costituzione di parte civile non venga posta in essere ogni qualvolta che i Carabinieri vengano fatti oggetto di violenze e vessazioni. Il militare sottostà a doveri che altri non hanno e di questa specificità ne vanno orgogliosi, ma pretendono di avere identici diritti e garanzie di qualsiasi altro cittadino”.

”Se un collega sbaglia deve pagare, ma deve avere tutti i diritti e le garanzie. E diciamo no al tritacarne mediatico-giudiziario. Più in generale si intervenga non solo quando ad essere danneggiata è l’immagine dell’Arma ma anche quando ad essere danneggiati sono i singoli Carabinieri”, ribadisce il segretario generale del sindacato carabinieri.

Il Sindacato dei Militari in una nota a firma di Luca Marco Comellini e Grazioso Salvatore Cosentino, (Segretario Generale e Segretario Generale Aggiunto del Sindacato dei Militari) riferiscono di valutare eventuale per tali affermazioni.

“Il Segretario Generale del SIM Carabinieri – sottolinea la nota -ha definito il Sindacato dei Militari “fantomatico” ed ha dichiarato di voler prendere le distanze da “sindacati abusivi perché non autorizzati” sui quali chiede “venga fatta luce sulla regolarità” e “da sigle sindacali non autorizzate e non rappresentative, verosimilmente spinte da intenti non chiari”.

È un fatto ormai noto che il Sindacato dei Militari è una organizzazione sindacale regolarmente costituita ai sensi dell’articolo 39 della Costituzione la cui organizzazione e funzionamento sono categoricamente informati ai principi di democraticità e di neutralità ricordati anche nella Sentenza 120/18 della Corte costituzionale. È altresì noto che il Sindacato dei Militari è l’unica organizzazione sindacale per il personale militare che ha presentato la domanda di costituzione di parte civile nell’ambito del procedimento penale che vede imputati 8 carabinieri per i presunti depistaggi sulla morte di Stefano Cucchi e le motivazioni di tale atto sono state ampiamente illustrate nel corso di una partecipata conferenza stampa.

Conseguentemente le dichiarazioni del Segretario Generale dei SIM Carabinieri – conclude la nota – si sostanziano in plurimi riferimenti verso il Sindacato dei Militari, estremamente chiari, sufficientemente determinati e palesemente volti a gettare discredito sulla sua immagine e offenderne la reputazione di cui gode nell’ambito delle forze armate e delle forze di polizia a ordinamento militare.”

 

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