Polizia

Ancona, il poliziotto si difende: «Mi hanno aggredito, il secondo colpo è stato accidentale»

«Il primo colpo l’ho sparato in aria, il secondo è partito accidentalmente, neanche mi ricordo di averlo fatto. Erano in tanti, alcuni con il cappuccio sulla testa, mi hanno aggredito. Ma io non volevo far male a nessuno». Davanti al gip si è difeso così Alessandro Giordano, il poliziotto di 40 anni in stato di fermo dalle prime ore di domenica con l’accusa di aver sparato al 21enne Nicolò Giommi, ferito alla coscia e ricoverato all’ospedale regionale di Torrette. L’arrivo in aula

L’agente in servizio al Commissariato di Civitanova, a cui la procura contesta il tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, ieri mattina è entrato in tribunale poco prima delle 10 per l’interrogatorio di garanzia. Scortato da un numero imponente di poliziotti della Squadra Mobile, si è presentato in aula con il volto tumefatto e un collare ortopedico. Ha anche una costola rotta. La prognosi è di 30 giorni, legata al far west che si è scatenato domenica mattina in via Flavia.La versione

«Sono stato aggredito – ha detto al gip Carlo Masini -. Alcuni ragazzi erano incappucciati, ho preso le bastonate». «Ha reagito all’aggressione subita» hanno detto fuori dall’aula i difensori Marco Chiarugi e Paolo Campanati. E allora si è difeso: «Il primo colpo – ha continuato il poliziotto – l’ho sparato in aria, il secondo è partito accidentalmente, non era mia intenzione fare del male a qualcuno». In merito al possesso della pistola d’ordinanza, gli avvocati si sono limitati a rispondere: «I pubblici ufficiali possono tenere la pistola di ordinanza con sé anche se non in servizio». E pare che Giordano fosse solito, come normativa permette, portare l’arma al di fuori dell’orario di servizio. Il gip, al termine dell’udienza si è riservato sia sulla convalida che sulla misura cautelare da adottare. La procura ha chiesto la conferma degli arresti domiciliari, stato in cui Giordano si trova dalla scorsa domenica. «È molto affranto e dispiaciuto per quello che è successo» ha detto i difensori. La procura contesta la premeditazione poiché il poliziotto avrebbe invitato il 21enne e gli amici in via Flavia dopo un primo litigio avvenuto in discoteca.

Le minacce

«Venite qua se avete il coraggio, vi ammazzo tutti» il tenore dell’invito rivolto al gruppetto composto da 5-6 persone. La comitiva si sarebbe presentata a bordo di un furgone bianco, noleggiato per andare l’indomani a Gubbio per seguire la trasferta dell’Ancona, e un’utilitaria nera. Sul movente che possa aver innescato lo scontro stanno lavorando gli investigatori della Squadra Mobile. È certo che i due si conoscessero, anche per la condivisione del tifo per l’Ancona. Proprio come il 21enne, anche il poliziotto domenica sarebbe dovuto partire per la trasferta in terra umbra. Giordano sarebbe risultato positivo alla cocaina e all’alcol. Tali riscontri non costituiscono, almeno per ora, un’ulteriore aggravante nel capo d’accusa.

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